Polmonite: prima causa di morte infettiva. Come difendersi

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Il 12 novembre si celebra la Giornata Mondiale della Polmonite, la prima causa di morte infettiva al mondo. Dedicarle una giornata mondiale è assolutamente doveroso perché è una malattia a estensione cosmopolita e ai vertici della frequenza delle patologie.

L’estrema frequenza della polmonite nel mondo dipende dal fatto che le vie aeree sono in costante contatto con l’esterno. Conseguentemente, tutti gli agenti patogeni, microbici e non microbici, che sono all’esterno, vengono introdotti all’interno passando per le vie aeree. Il respiro è l’attività che noi più frequentemente compiamo insieme al battito cardiaco! Quindi, questo ci spiega perché sia così frequente la polmonite.

Ci sono delle linee di difesa messe in atto dall’organismo. Certamente la tosse è la principale linea di difesa, ma quando vi è una carica microbica da eccedere la capacità difensiva delle difese naturali allora si scatena la patologia. Uno degli esempi più classici è quando queste difese cadono o non ci sono affatto come nei soggetti immunocompromessi.

Come difendersi dalla polmonite dipende da quelli che sono gli agenti che possono predire il rischio. Il fumo è il principale: il fumo di sigarette, comprese quelle elettroniche. Un altro agente che debilita l’organismo è il diabete, soprattutto il diabete mellito di tipo 2. Ci sono le patologie cardiorespiratorie, soprattutto la famosa BPCO, bronco-pneumopatia cronica ostruttiva, che determinano una lesione dell’anatomia dei bronchi e dei polmoni. In sintesi, questi sono i fattori predisponenti principali: il fumo, il diabete e la BPCO.

Poi però ci sono anche delle altre condizioni che sono legate all’ambiente, dove viene contratta la polmonite. A questo proposito noi distribuiamo tre tipi di polmonite. Una è la cosiddetta polmonite di comunità, cioè che viene presa vivendo in un ambiente esterno comune di relazione tipo gli asili, le case di riposo per anziani, i centri dialisi. La seconda categoria sono le polmonite ospedaliere, quelle che si contraggono in ospedale: un soggetto entra anche con un’altra patologia e nell’ospedale contrae la polmonite. Queste polmoniti si tengono distinte da quelle di comunità perché sono date da batteri multi-resistenti. Nell’ospedale circolano tantissimi antibiotici che selezionano i batteri resistenti e quindi le polmoniti nosocomiali sono sovente sostenute da batteri multidrug resistant.

Poi c’è una terza categoria, che è quella epidemica. Noi ne abbiamo avuto un’esperienza recentissima col Covid. Le forme più gravi di Covid sono associate alla polmonite. Poi ogni anno abbiamo delle epidemie stagionali di influenza che possono dare la polmonite. In passato abbiamo avuto un’altra epidemia epocale: l’AIDS, scoperto proprio per la presenza diffusa nel malato di una polmonite, la polmonite da Pneumocystis, che fino allora era estremamente rara e presente solo nei soggetti gravemente immunocompromessi o nei neonati prematuri. Queste sono le 3 categorie: le polmoniti di comunità e associate all’assistenza, tipo le case di riposo; quelle nosocomiali sostenute in genere da germi multiresistenti; e quelle epidemiche, quali il Covid, l’influenza e l’AIDS.

Distinguiamo varie cause per la polmonite. Ci sono quelle più gravi, più frequenti e più comuni che sono le polmonite batteriche. Poi ci sono quelli virali; poi, le fungine e infine le micobatteriche. Le polmoniti batteriche di gran lunga più frequenti sono lo pneumococco (o Streptococcus pneumoniae) negli adulti; e l’Emofilio (Haemophilus influenzae di tipo B) nel bambino. Attenzione a non confonderlo con il virus dell’influenza, perché è un batterio! Poi ci sono le polmoniti virali: ho già detto del SARS-CoV-2 e del virus dell’influenza; meno comunemente ritenuto responsabile di polmonite, ma molto importante, è il virus della varicella zoster.

Come prevenire la polmonite? Per tutti questi casi c’è da dire che esiste un vaccino. Esiste il vaccino per lo streptococco, per lo pneumococco, per l’Haemophilus, per la varicella zoster, per il SARS-CoV-2 e, infine, per l’influenza. Il vaccino rappresenta l’unico mezzo per prevenire le infezioni “invasive” tipo da Emofilo. Inoltre il vaccino tipo Prevenal è molto utile perché previene l’antibiotico resistenza. Infatti, la polmonite nosocomiale è una delle principali cause di sviluppo dell’antibiotico resistenza; quindi, prevenire la polmonite significa in sintesi anche previene le antibiotico resistenze. Il vaccino rappresenta l’unico mezzo per prevenire le infezioni “invasive” da Emofilo.