Castelnuovo di Porto: ancora chiuso un terzo dei seggi

Non solo il voto in Italia, ma anche quello estero sembra essere sprofondato nel caos più assoluto. Infatti, continuano i disagi a Castelnuovo di Porto, vicino Roma, dove si trova il centro polifunzionale della protezione civile, luogo deputato a raccogliere le schede elettorali degli italiani all'estero

I presidenti non si sono presentati

Uno scrutatore ha riferito all'Ansa che un terzo dei seggi non è ancora stato aperto, facendo aumentare ancora di più il caos. “Molti presidenti non si sono presentati stamani e questo ha causato molti disagi. Adesso speriamo che, essendosi presentati molti volontari, vengano chiamati. Per ora sono tutti nell'Aula Magna”. Ad influire negativamente sulla situazione gli ingorghi stradali che hanno bloccato molti degli scrutatori e dei presidenti lungo il tragitto. “Ci sono ingorghi sulla Tiberina e anche all'uscita del raccordo anulare che porta qui – ha dichiarato ad Askanews uno dei presidenti che è riuscitoa raggiungere il centro – Uno scrutatore che sto aspettando è bloccato da un'ora sul ponte. Alcuni vorrebbero lasciare la macchina e venire a piedi ma sono circa 5 chilometri”. 

La sitauzione è critica

Attorno alle 12, in una delle sale operative dove ci sono circa 200 seggi, solo 6-7 erano operativi “in questo momento”, gli altri seggi sono “sotto-composti” e non possono lavorare poiché dei sei componenti deve essere presente almeno il minimo previsto dalla legge, vale a dire tre. “Le schede sono arrivate in questo stanzone” ma non è possibile iniziare le operazioni che precedono lo spoglio, cioè quelle di verifica dei nominativi con gli elenchi dell'Aire. “Ma ad altri seggi le schede votate non sono ancora arrivate” e i funzionari della Corte d'Appello “sono molto preoccupati” per l'andamento delle operazioni