Iraq, offensiva via terra contro l’Isis: “sarà un combattimento casa per casa”

Sembra una sfida impossibile quella che si ritrovano a combattere le truppe irachene contro lo Stato Islamico. Un’offensiva di terra nelle città controllate dall’Isis: Mosul, Tikrit e Fallujah saranno i primi obiettivi che metteranno alla prova le capacità operative dell’esercito di Baghdad, ma anche la strategia proposta da Obama in seguito all’ennesimo attentato nella capitale del Califfato.

Secondo un funzionario americano presente in Iraq  “non si può vincere solo con i raid aerei”. Gli scontri di terra che ci sono stati finora contro l’Is hanno coinvolto soprattutto i Peshmerga curdi, ma anche miliziani e volontari sciiti supportati e addestrati dall’Iran. Questi conflitti sono avvenuti soprattutto nei territori di periferia. “Siamo consapevoli del grande valore simbolico che avrebbe la riconquista di una delle grande città – ha detto un’altra fonte americana a Baghdad – ma sicuramente non vogliamo che gli iracheni partano per questo tipo di battaglia senza una struttura adeguatamente organizzata, senza le risorse necessarie”.

Per questo motivo gli Stati Uniti garantiscono un addestramento intensivo alle unità più qualificate dell’esercito iracheno. La strategia prevede il combattimento casa per casa, gestione di ordigni improvvisati, intercettazione di trappole, difesa dai cecchini. Il tutto in un contesto densamente popolato di civili, in cui vicoli stretti e fitte reti di cavi elettrici tra muro e muro impediscono manovre con mezzi pesanti, come i carri armati. “La differenza che c’è tra una guerra in campo aperto e quella in un contesto urbano è come quella che c’è tra il giorno e la notte – ha spiegato Nate Freier, ricercatore americano dell’Army War College – soprattutto perché parliamo di combattimento a distanza ravvicinata, dove le minacce sono dietro l’angolo e non sai dove siano finché non ce le hai di fronte”.

Si tratterebbe dunque di una guerra  del tutto diversa dalle solite combattute lungo i confini del Paese. “Un’operazione di terra contro i jihadisti non oltre la primavera” è questa la rivelazione del generale americano John Allen, che coordina la coalizione internazionale anti-Is che spiega come la sfida principale riguarda la città di Mosul che dal 2003 è diventata la base degli insorti sunniti. Secondo Jessica Lewis McFate, ex funzionario dell’intelligence americana, i jihadisti si si stanno organizzando per “schiacciare” le forze di Baghdad tra le strade della città.