Mondo di mezzo, decorrenza dei termini: Carminati è libero

L'ex Nar, fra i principali imputati nel processo sul Mondo di mezzo, ha scontato 5 anni e 7 mesi, a cinque giorni dal deposito delle motivazioni sul decadimento del 416 bis. Bonafede invia ispettori

Torna libero Massimo Carminati, ex Nar e fra i principali imputati del processo sul Mondo di mezzo, ex Mafia Capitale. E’ il suo legale, Cesare Placanica, a riferire la decisione arrivata dal Tribunale della Libertà, che ha accolto l’istanza (rigettata tre volte dalla Corte d’Appello) presentata dagli avvocati del Nero: “A fine marzo – ha spiegato il professor Placanica – aveva già scontato il tetto massimo dei due terzi del reato più grave che gli è stato contestato: una corruzione”. Appena cinque giorni fa, erano state depositate le motivazioni della sentenza della Corte di Cassazione, nelle quali venivano spiegate le ragioni che hanno portato al decadimento dell’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso, il 416 bis. Una scarcerazione sulla quale il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha incaricato degli ispettori di svolgere accertamenti.

La decisione su Carminati

L’ex membro dei Nuclei armati rivoluzionari torna quindi libero, dopo aver trascorso 5 anni e 7 mesi di detenzione presso il carcere di Oristano, sostanzialmente per la fine del periodo di carcerazione preventiva: “Siamo soddisfatti – hanno detto i legali all’AdnKronos – che la questione tecnica che avevamo posto alla Corte d’appello e che tutela un principio di civiltà sia stata correttamente valutata dal Tribunale della libertà”. A Carminati non verrà sottoposto nessun obbligo di firma né di dimora: “Abbiamo replicato – ha detto ancora Placanica – che si trattava di una contestazione a catena. E così la nostra questione tecnica, in punto di diritto, che tutela un principio di civiltà è stata accettata”.

Ricalcolo della pena

Condannato in appello a 14 anni e mezzo, poi annullata e in attesa del ricalcolo della pena nell’ambito del processo sul Mondo di mezzo, Carminati era stato arrestato nel 2014 e rinchiuso in carcere a Oristano nel dicembre dello stesso anno, salvo poi essere trasferito per un periodo nel penitenziario di Parma a seguito dell’adozione del regime di 41-bis. Il ricalcolo della pena vale anche per gli altri imputati nell’inchiesta ex Mafia capitale assolti dal 416 bis. Trenta in tutto, fra i quali il ras delle cooperative Salvatore Buzzi.