Figc, Carlo Tavecchio rieletto presidente. Resterà in carica fino al 2020

Alla terza votazione, Carlo Tavecchio è stato (ri)eletto alla presidenza della Federcalcio per i prossimi tre anni, fino al 2020. Niente da fare per il suo rivale, Andrea Abodi (presidente dimissionario della Lega B), per il quale i voti favorevoli si sono attestati sul 45,97%, contro il 54,03% del suo avversario. I sintomi influenzali non hanno impedito al presidente uscente (poi confermato agli scrutini) di presenziare alla maratona elettorale e di rilasciare alcune dichiarazioni immediatamente dopo la sua rielezione: “Do atto al mio sfidante della correttezza, e ora dico che con la forza con cui ci si divide bisogna ritrovare la stessa forza per unire”. Il numero uno della Figc continuerà dunque il suo lavoro ai vertici del calcio italiano, proseguendo nella sua impostazione moderatamente rivoluzionaria della Lega di Serie A.

Il programma di Tavecchio

E’ stato necessario il terzo scrutinio per decretare la figura presidenziale, quello per il quale era sufficiente il 50% + 1 delle preferenze. Le prime due votazioni si erano attestate rispettivamente sul 56,49% per Tavecchio e sul 42,92% per Abodi nella prima e 53,7% per il presidente uscente contro il 45,41% del rivale nella seconda. Divergenti in più parti i programmi presentati dai due candidati: da un lato la riforma “tavecchiana”, con il piano di una massima serie a 20 squadre ma con solo due retrocessioni e una Serie B ugualmente a 20 (con due promozioni), mentre la Lega Pro verrebbe limitata a 2 gironi da 20 squadre ciascuno. Inoltre, sul modello dei maggiori campionati europei, si lavorerebbe sull’inclusione nella terza serie delle cosiddette “squadre B”, ovvero le formazioni primavera (senza suscettibilità a promozioni o retrocessioni). Più “tecnica”, invece, la linea di Abodi: nel suo progetto rientravano elementi quali la modernizzazione degli impianti sportivi, un maggiore e più efficace controllo sul fair play finanziario e un miglioramento della giustizia sportiva attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie, sul modello inglese.

Abodi: “Arbitri decisivi”

Alla fine è stato Tavecchio a spuntarla, forte di un appoggio cospicuo da parte della Lega dilettanti e, durante il suo lavoro, dell’apprezzamento di alcuni grandi club, come la Juventus, la quale si è detta soddisfatta della sua conferma tramite le parole del direttore sportivo Giuseppe Marotta: “Come Juventus siamo soddisfatti. Abbiamo esaminato il suo programma elettorale e ne abbiamo apprezzato i contenuti. L’auspicio è che possa mettere in pratica ciò che ci ha esposto, in totale autonomia, senza condizionamenti. Lo potrà fare con il supporto di Michele Uva e con il consiglio Federale che sarà eletto nella prossima settimana. Frutto di persone competente. Quelle che lui ha elencato sono tutte priorità, il nostro calcio è un po’ obsoleto quindi un rinnovamento significa portare avanti queste nuove riforme che toccano un po’ tutti gli aspetti”. Favorevole alla posizione di Tavecchio anche la rappresentanza dell’Aia, l’associazione arbitrale che, con il suo 2%, ha incrementato la percentuale a favore del presidente uscente: “Arbitri decisivi? C’è amarezza, perché quel 2% per me era sacro e rimane sacro – ha spiegato Abodi -. Nei numeri si vede che quel dato almeno psicologicamente ha inciso”.