Sarà il Cardinal Parolin a rappresentare il Papa all’incoronazione di Re Carlo

Il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, rappresenterà Papa Francesco all'Incoronazione di Re Carlo III nell'Abbazia di Westminster sabato 6 maggio 2023

Card. Pietro Parolin
Il Segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin. Foto: Vatican News

Il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, rappresenterà Papa Francesco all’Incoronazione di Re Carlo III nell’Abbazia di Westminster sabato 6 maggio 2023. Lo riferisce il portavoce vaticano Matteo Bruni.

Ieri il Segretario ha partecipato ad un evento incentrato sulla figura di don Tonino Bello organizzato dall’Università Lumsa di Roma. Nell’incontro, Parolin è tornato a parlare della “missione di pace” in Ucraina, Paese in guerra da 435 giorni.

Parolin: “La missione di pace per Ucraina si farà”

La missione della Santa Sede per la pace tra Russia e Ucraina, annunciata dal Papa durante il volo di ritorno da Budapest, “si farà”. Lo ha confermato il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, parlando con i giornalisti a margine di un evento su don Tonino Bello all’Università Lumsa. E aggiungendo: “Mi sorprende che Kiev e Mosca abbiano detto di non esserne a conoscenza”. “Che posso aggiungere oltre a quello che ha detto papa Francesco? Ecco, lui ha detto che è in corso, che ci sarà la missione che sarà annunciata nel momento in cui sarà pubblica”, ha spiegato il card. Parolin, che alla domanda se la missione è in corso o se ci sarà, ha precisato: “ci sarà”. Secondo il segretario di Stato vaticano, comunque, alla missione non è collegata la presenza del metropolita Antonij di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, presente mercoledì al ‘baciamano’ del Papa all’udienza generale. “Non c’entra nulla – ha osservato -. Questo suo incontro con alcuni esponenti della Curia romana credo rientri nelle comunicazioni normali che di tanto in tanto ci sono, perché Antonij ha sempre detto che continua la comunicazione ed è lui un po’ il rappresentante del Patriarcato”. Parolin ha aggiunto di non averlo incontrato e che non lo incontrerà. In ogni caso, si può sottolineare, un momento importante nelle relazioni tra la Santa Sede e il Patriarcato moscovita, anche in vista di quell’incontro col patriarca Kirill, per ora sospeso, ma che il Papa ha ribadito che “si dovrà fare”.

“Tutte le azioni belliche soprattutto se servono a creare un clima più di ostilità, non avvicinano certo la pace. Non so se ci sono le condizioni oggi per un cessate il fuoco. Speriamo… credo che anche questa iniziativa – se ci sarà – del Vaticano dovrebbe andare in quel senso. Come sempre abbiamo detto si vorrebbe arrivare a una cessazione dei combattimenti e poi avviare un processo di pace”, ha detto ancora il card. Parolin. Sulle affermazioni di Kiev e Mosca che hanno entrambe dichiarato in questi giorni di non essere al corrente di iniziative diplomatiche del Papa, il cardinale segretario di Stato ha precisato: “A mia conoscenza, erano e sono a conoscenza” della missione.

Alla domanda su come si sostanzierebbe, ha replicato: “Non entro nei particolari. Il Papa ha parlato in questi termini, lasciamo a lui di dare eventuali e ulteriori informazioni”. Interpellato ancora sulla negazione della iniziativa targata Santa Sede da parte dei belligeranti e su come interpretarla, ha detto: “Direi che, se non fosse la spiegazione più semplice, che mi sorprende e non so a quale motivazione o ragionamento risponda”. Le due parti sono state informate, “Sì, a suo tempo. Per quello che io so, sanno. Poi sapete com’è, in mezzo ai meandri della burocrazia può darsi che le comunicazioni non arrivino dove devono arrivare. Però le mie sono solo interpretazioni, io so che sono state informate le due parti”.

Fonte: Ansa