Come esercitare i polmoni per farli stare meglio

Abbiamo parlato dei polmoni. Ma come tenerli in salute sia sotto il profilo organico che energetico? Esistono molte pratiche di attività motorie utili a far sì che l’energia dei polmoni sia viva. Sappiamo dalle discipline bionaturali che più scorre energia vitale negli organi più l’organo stesso assolve le sue funzioni in maniera ottimale. Esiste una tecnica che gli operatori adoperano alla fine di un trattamento shiatsu o in sessioni individuali di ginnastica posturale bioenergetica, che è, al pari della ginnastica medica, volta allo stiramento dei meridiani energetici: essa serve a riattivare la funzionalità dell’organo preposto per il mantenimento della salute attraverso lo stretching dei meridiani energetici, ed è molto efficace.

Ci sono nel nostro corpo alcuni punti speciali che, se stimolati anche con una semplice pressione del dito, possono concorrere al miglioramento di alcuni disagi provocati dal mal funzionamento energetico dei polmoni, quali tosse, oppressione toracica, asma, bronchiti. Il punto è bilaterale e si trova sul torace, all’altezza dell’ascella, spostato verso il centro, verso la gabbia toracica, sotto la prima costola.

Nell’articolo dedicato all’autunno e ai polmoni avevo descritto che questa stagione rappresenta anche la malinconia; infatti, l’emozione negativa del polmone è la tristezza, che spesso lascia spazio al pianto. Piangere è un grande regalo. Infatti, è anch’esso un lasciar andare: soprattutto la tensione accumulata mentre si è tristi. Piangere è liberatorio ed è importante; quando si sente la necessità di farlo, non bisogna frenare questa azione che fa bene ma lasciarsi andare e consentire alle emozioni di viaggiare attraverso il corpo ed uscire. Negli anni, in moltissimi casi ho riscontrato un blocco di questa naturale funzione, il pianto, dovuta alla imposizione familiare o sociale che ha lasciato spazio a tristezza repressa e, spesso, a stati di disagio visibili e di rabbia inespressa. C’è anche una pratica che applica la tecnica dei suoni terapeutici incentrati sul respiro. Si usa per migliorare le virtù del polmone che sono la curiosità ed il coraggio. Non ci dimentichiamo che i polmoni sono i primi organi che, alla nascita, cominciano con coraggio ad interagire con il nuovo mondo!

Ecco la tecnica con cui esercitarsi: ad un unico tipo di inspirazione fanno seguito sei espirazioni con sei differenti suoni. Questi ultimi sono l’espressione della vibrazione di alcuni organi del corpo umano: il cuore, il fegato, la milza, il rene e i polmoni. Tutta la materia, sia quella che ci circonda sia quella di cui siamo composti, vibra costantemente a differenti frequenze, ed anche gli organi e i centri nervosi del nostro corpo emettono vibrazioni. Concentrarsi su di un suono e riprodurlo aiuta a riequilibrare lo scorrere dell’energia, a prevenire le malattie ed a potenziare la propria salute. Pensate alle urla di quando si è arrabbiati: sfogano la rabbia interiore e riequilibrano il sistema nervoso.

Ovviamente, questa corrispondenza tra emozione e suono deve essere considerata con attenzione e professionalità per consentire di rendere efficace la pratica. Certamente è importante emettere i suoni con una certa precisione; gli elementi essenziali e determinanti per la buona riuscita degli esercizi sono, senza alcun dubbio, l’intenzione e la concentrazione che apportiamo ai gesti e ai suoni attraverso l’uso cosciente della volontà. Inconsapevolmente, lo stress e le memorie dei traumi emozionali vissuti vengono immagazzinate nei muscoli, nei tessuti e negli organi del nostro corpo.

È possibile incoraggiare l’energia a scorrere liberamente e far vibrare gli organi alle loro frequenze sane ed originarie. Per sostenere il polmone in autunno, stagione che, più di ogni altra, può metterlo in difficoltà con i tanti raffreddamenti, il suono è come quello dell’acqua che bolle nella teiera: SSSSSSSSSS. Proprio come il vapore, addensandosi, incontra un ostacolo nel collo della teiera che crea rumore, così si usa la lingua per “ostacolare” l’uscita dell’aria e rinforzare la forma fisica del polmone.