No, Calimero no!

In Italia spesso si va alla ricerca del nemico internazionale: ora c’è chi boicotta e prende di mira la nostra agricoltura, ora chi ci scippa le aziende strategiche acquistandole, ora chi si avvantaggia dell’Europa per imporci un ordine monetario a noi sfavorevole; e così continuando per ogni guaio che ci assilla. Ogni tegola che ci arriva in testa, ecco che si scatena la polemica contro il paese reprobo che succhierebbe il nostro sangue vitale: nei talk show, nelle interviste dei leader politici, nei social; tutto viene mosso in una sola direzione nello spiegare le nostre difficoltà: è colpa di quel paese.

Gira e rigira, ogni volta si creano condizioni di svantaggio, ecco che la sindrome da Calimero: il pulcino nero preso di mira da chi non lo rispetta perché piccolo è nero e per questo sventurato. L’ultimo paese nel tempo, che  secondo questo modo di vedere ci rovinerebbe, è l’Olanda. Contro il paese dei mulini a vento, si sostiene che si macchia di essere un paradiso fiscale. Per tale ragione ci succhierebbe molte grandi aziende ed anche alcune multinazionali di origine italiana che assumono sede legale fiscale lì, abbandonando la penisola. Ma siamo davvero sicuri che in un mondo attuale, mai così animato da mercati, sbaglierebbe l’Olanda? Questo paese, che come noi non ha materie prime, e che ha un retaggio storico d’eccezione per aver mercanteggiato in ogni parte del globo con successi straordinari, almeno dal 500 al 700, ha in verità piena coscienza che il successo si coglie riuscendo ad insinuarsi tra le inefficienze altrui e offrire condizioni di vantaggio per ottenere un proprio profitto. Tant’è che se molte aziende italiane la scelgono come sede fiscale, la ragione semplice risiede nel fatto inconfutabile che la tassazione per le imprese è così alta in Italia da ricercare una più vantaggiosa e di diritto europeo: appunto i Paesi Bassi. Ma la scelta avviene anche per altre ragioni: anche per norme più vantaggiose per alcune società per azioni, a causa di normative farraginose nostrane, che nei contenzioni eventuali tra soci, esporrebbe magari di più la società. Ma poi, come mai la ‘perfida’ Olanda che nel welfare e nei servizi in generale destinati ai cittadini, può organizzare un fisco più basso dell’Italia?

Si può allora solo sperare che questo reset (voglia Dio) che ci impone la pandemia, serva a rivedere ogni disfunzione e inefficienza per riprepararci a cammini nuovi di successo: abbandonando la scomoda figura del Calimero tutto nero, ed assumendo la veste di un paese che nei secoli, al pari ed oltre gli olandesi hanno saputo essere protagonisti occupando ogni spazio offerto dal mondo in cambiamento.