Ney-Firmino, il Brasile piega El Tri

Vincere e convincere. E' la storia del Brasile che, a differenza di Spagna, Argentina e Portogallo, non stecca agli ottavi e vola inperioso ai quarti. Battuto (2-0) il Messico grazie a un immenso, incisivo ma soprattutto decisivo Neymar. Alla Samara Arena la nazionale di Tite liquida i generosi messicani grazie alla rete di O'Ney e di Roberto Firmino nel finale. In un ottavo di finale tattico, intenso, bloccato e tosto, è il numero 10 a risultare determinante grazie a una giocate delle sue. Il Brasile ha dimostrato ancora una volta che, oltre a essere una squadra di qualità, è anche una nazionale di uomini che sa soffrire, lottare, unirsi e colpire al momento giusto. Questa sera si conoscerà chi tra Belgio e Giappone sfiderà i brasiliani ai quarti. Va fuori a testa alta il Messico. El Tricolor, protetto da un monumentale Ochoa, ha provato in tutti i modi a fermare la corazzata brasiliana. Alla fine gli uomini di Osorio si sono dovuti arrendere a un'azione sorprendente e tecnica.

Messico, tattica efficace

Partita che offre subito numerosi spunti tattici. Tite conferma le aspettative schierando il 4-2-3-1, Osorio punta invece su una disposizione capace di garantire sia intraprendenza ma all'occorrenza anche organizzazione. La novità è il cambio modulo: 4-3-3 con Marquez posizionato mediano al posto dell'esterno Layun. Primi venti minuti giocati con grande intelligenza tattica dal Messico. Osorio come anticipato, oltre che all'abbinamento velocità-fantasia, accorcia le linee garantendo un maggiore equilibrio. Risultato? I centroamericani imbrigliano il calcio brasiliano che fatica a decollare. Questo sistema che si trasforma in un 4-1-4-1 in fase di non possesso, unito a un continuo pressing, permette al Messico di produrre una buona mole di lavoro offensivo. La nazionale di Tite non brilla ma si mostra comunque organizzata grazie alla diga Casemiro e alla solida coppia difensiva Thiago Silva e Miranda, quest'ultimo autore di un ottimo intervento su Herrera.

Partita bloccata

Il primo vero acuto verdeoro corrisponde allla giocata di O'Ney, guizzo e tiro fulmineo fermato da Ochoa. Successivamente prova Gabriel Jesus a scardinare la retroguardia avversaria non incidendo. Nel momento in cui i ritmi messicani iniziano a calare, il Brasile inizia a crescere d'intensità. Le occasioni arrivano dalle vie centrali. E' ancora Gabriel Jesus a creare pericoli, la determinazione dell'attaccante del City nel trovare il suo primo gol mondiale trova sulla strada un attento Ochoa. Si chiude a reti inviolate la prima frazione, a sorpresa la tattica sovrasta la qualità complice la tensione nervosa e la posta in palio. Tre i tiri nello specchio della porta per i verdeoro, nessuno per il Messico, dati perfetti per capire le dinamiche del primo tempo. Il secondo tempo riparte con un Brasile più arrembante. Coutinho si accentra provando a sfoderare uno dei suoi temibili tiri. Ochoa da seguito a quanto fatto vedere nei primi 45'. Messico che prova a rendersi pericoloso con Gallardo, il terzino sceglie uno spettacolare tiro a giro dalla distanza, esecuzione che va fuori non di molto.

Neymar apre, Firmino chiude

Il diverso atteggiamento brasiliano genera subito effetti importanti, il protagonista dell'azione che sblocca la partita è Neymar. Il numero 10 dopo aver servito di tacco Willian, cerca la profondità ed è abilissimo a sfruttare l'assist dell'esterno del Chelsea, siglando un gol da attaccante vero. In un momento complicato, a togliere le castagne dal fuoco ci pensa O'Ney. Il Messico prova a recuperare lasciando inevitabilmente spazi, El Tricolor non trova le trame e ci prova dalla distanza con Vela ma Alisson ha i giusti riflessi. Straordinario e meraviglioso Ochoa sulle conclusioni di Coutinho e Willian, il portiere tiene a galla i suoi. Alla fine l'esperienza dei giocatori rappresentativi brasiliani permette di amministrare le varie situazioni gestendo con ordine gli spunti avversari. Il ct Tite con umiltà ed intelligenza tattica abbassa il baricentro per conseguire l'obiettivo quarto di finale. Arriva anche il gol del raddoppio che chiude definitivamente i conti: il tiro di Neymar, imbeccato da Coutinho, si trasforma nell'assist per Firmino dopo il tocco con la suola di Ochoa. La punta del Liverpool deve solo spingerla dentro.

Brasile sugli scudi

Il verdetto arriva alla fine dei 90': Brasile batte Messico due a zero, migliori in campo Neymar e Willian. Va evidenziata l'ottima prova proprio di Willian. Criticato nelle prime uscite per la sua poca incisività, l'esterno ha dato sostanza alla sua prestazione creando continuamente pericoli e fornendo l'assist vincente. Un plauso anche Neymar, il numero 10 con grande personalità si è caricato sulle spalle la squadra dimostrando di essere pronto per ottenere un traguardo storico. Una squadra fortissima in ogni settore che aspetta l'acuto ancora del suo centravanti Gabriel Jesus. Grande prova da parte dei due terzini che non hanno fatto rimpiangere Danilo e Marcelo, non proprio due qualsiasi. Tanta qualità ma anche tanti uomini che sanno lottare, soffrire e compattarsi. I tempi per alzare la sesta coppa del Mondo sono maturi. Le lacrime dei messicani a fine partita, testimoniano la passionalità di questa nazione attaccata alla sua nazionale. Fuori e testa alta, contro un Brasile dalle mie risorse e dalla qualità immensa.

Dalla Samara Arena di Samara