Un brindisi con le bollicine più famose d’Italia

Le terre del Prosecco in Provincia di Treviso neobattezzate Patrimonio dell’Unesco

Fonte: Gambero Rosso

Le pittoresche colline, che abbracciano 18 Comuni – da Conegliano a Vittorio Veneto, da Valdobbiadene a San Pietro di Feletto –  grazie alla loro qualità ambientale, alla cultura e alla bellezza, hanno ottenuto, qualche mese fa, il riconoscimento di Patrimonio Mondiale dell’Umanità come “paesaggio culturale”.

La conformazione geologica che caratterizza quest’area è detta hogback: una teoria di colline con cresta stretta e fianchi ripidi sui lati, intervallati da piccole valli parallele. Le viti di uva glera vengono coltivate su terreni ripidi spesso inaccessibili ai mezzi meccanici, quindi vengono curate a mano.

Un paesaggio celebrato da artisti rinascimentali

Uno dei maggiori esponenti della scuola veneta del XV secolo, Giovanni Battista Cima, nato e morto a Conegliano, amava trascorrere, anche negli anni di maggior successo,  le sue estati nel borgo natio. Non solo Cima ma anche Giovanni Bellini, altro artista rinascimentale, riproducevano nelle loro opere caratteri ambientali, architettonici e della vegetazione, spesso ancora riconoscibili.

La “Madonna in trono col Bambino fra angeli e santi” è una delle opere principali del Cima. È una pala d’altare dipinta a olio su tavola intorno al 1492, custodita nel Duomo di Conegliano. Costruito tra il XIV e il XV secolo, il Duomo dedicato  a S. Maria Annunziata e  S. Leonardo insieme alla contigua Sala dei Battuti costituisce un complesso architettonico e artistico di rilevante valore.

Il Castello di Conegliano, fortezza medievale spesso rappresentata dal Cima, ospita il Museo civico dove ci sono opere di Palma il Giovane, del Pordenone e di altri autori italiani, nonché affreschi di scuola fiamminga-veneta.

Un gioiello dell’arte antica è la Pieve di S. Pietro di Feletto risalente all’anno Mille, non lontano da Susegana. In stile romanico, ha tre navate strette e alte e affreschi del III e IV secolo d’ispirazione bizantina che rappresentano S. Pietro, la Crocifissione e storie della Natività.  Inoltre, il porticato è decorato da un ciclo di dipinti del XII-Xv secolo, tra cui il “Cristo della Domenica”, una rappresentazione particolare che include anche gli attrezzi agricoli quale monito ai fedeli del divieto di svolgere attività lavorative nel giorno di festa.

Le cantine

La Capernè Malvolti è  stata l’azienda spumantistica pioniera nella trasformazione dell’uva glera. Venne creata nel 1968 dall’enologo e chimico Antonio Carpenè, uno dei fondatori della scuola enologica e inventore del metodo di spumatizzazione. Gli enoturisti vengono accolti dalla cantina con degustazioni e visite al museo del vino.

A Col San Martino merita una visita Merotta, una cantina enoturistica, dove vengono prodotte varie versioni del Prosecco Superiore di Conegliano Valdobbiadene, da degustare all’interno di una bella architettura di legno, ferro e pietra, con vetrate affacciate sulle vigne.