CONSULTA: ILLEGITTIMO IL BLOCCO DEI CONTRATTI DEGLI STATALI, MA NON PER IL PASSATO

E’ illegittimo il blocco di contratti e stipendi nella Pubblica amministrazione: questa la decisione presa dalla Corte Costituzionale dopo essersi riunita in camera di consiglio per decidere una serie di ricorsi contro la norma voluta dal governo Monti. La sentenza non vale per il passato, nel senso che lo Stato non è costretto a pagare i suoi dipendenti per il mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro.

A presentare il ricorso contro il blocco del rinnovo dei contratti del pubblico impiego era stato il sindacato Confsal-Unsa. Il blocco inizialmente era stato introdotto nel corso di varie legislature, per rimediare al risanamento dei conto pubblici. La conferma dello stesso è poi avvenuta anche per mano del governo di Mario Monti. Se il ricorso fosse stato accolto in pieno dalla Corte Costituzionale, lo Stato italiano sarebbe stato costretto a pagare almeno 35 miliardi di euro, che avrebbero coperto il periodo tra il 2010 e il 2015 con un effetto strutturale di tredici miliardi all’anno a partire dal 2016. Con la sentenza parziale che esclude l’illegittimità del passato, i conti pubblici vengono messi in salvo ma, nonostante ciò, viene resa obbligatoria la riapertura dei contratti che interesserà oltre tre milioni di lavoratori del pubblico impiego.