STRAGE ALLA “BLACK CHURCH” DI CHARLESTON, OBAMA: “TUTTO QUESTO ACCADE SOLO NEGLI STATI UNITI”

“Tutto questo accade solo negli Stati Uniti, e in nessun altro Paese avanzato”, è quanto ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, dopo l’ennesima strage che ha causato la morte di nove persone a Charleston. Ancora una volta le vittime sono degli afroamericani, colpiti dall’odio razziale di un giovane bianco armato di pistola. Un giovane bianco, Dylann Roof, si era recato nella chiesa metodista episcopale Emmanuel African Methodist Episcopal fingendosi interessato a partecipare al gruppo di studio della Bibbia che si era riunito. Ad un certo punto si è alzato e ha fatto fuoco uccidendo nove presenti, tra i quali anche un senatore democratico della Carolina del Sud Clementa Pinckney. Un bambino di cinque anni invece, è riuscito a salvarsi fingendosi morto.

Ora la giustizia americana aperto un’inchiesta per odio razziale che coinvolge il dipartimento per i Diritti civili del ministero della Giustizia, l’Fbi e l’ufficio del procuratore in South Carolina, e sarà “parallela e collaborerà” con quella delle autorità locali, si legge in un comunicato. Il presidente americano parla di “rabbia” e di “angoscia”. “Non è la prima volta che la comunità afroamericana e le chiese dei neri vengono attaccate. E l’odio razziale e religioso rappresentano una particolare minaccia per la nostra democrazia e per i nostri ideali”, ha sottolineato il presidente.

Ma c’è anche lo scoraggiamento per non essere riuscito in una sfida enorme che si era posto come priorità assoluta: quella di varare una stretta sulla diffusione incontrollata di armi da fuoco in America. Ed è proprio su questo aspetto che Obama insiste di più. Del resto la piaga delle stragi di massa sembra impossibile da estirpare in un Paese dove il diritto a possedere un’arma è sancito dalla Costituzione. E lo dimostra la lunga scia di sangue che ha caratterizzato anche la presidenza Obama: dalla strage di bambini a Newtown al massacro del cinema di Aurora, fino alla tragedia della ‘black church’ di Charleston.

“Troppe volte sono stato costretto a fare dichiarazioni di questo genere. – sottolinea Obama – Ancora una volta persone innocenti vengono uccise perché qualcuno che vuole colpirle non ha alcuna difficoltà nel procurarsi un’arma da fuoco”. “Dobbiamo riconoscere che questo tipo di violenza di massa non accade in altri Paesi avanzati. Non accade in maniera così frequente. Sarebbe sbagliato non tenerne conto e non fare i conti con questa realta’”.

Ma fino ad ora la lotta del presidente Obama contro la lobby delle armi si è mostrata inefficace. Infatti, la National Rifle Association (Nra) continua a godere del consenso della maggioranza degli americani e di un sostegno bipartisan in Congresso. E questo spiega come la riforma Obama sia rimasta lettera morta, anche solo per quel che riguarda i controlli su chi vuole acquistare armi, per verificare la presenza di precedenti penali o di disturbi mentali. Così in gran parte degli Stati Uniti per comprare una pistola o un fucile automatico basta andare al supermercato, o a volte capita che siano gli stessi familiari a regalarle. Proprio come è successo nel caso del 21enne Dylann Roof, il killer di Charleston, che per il suo compleanno ha ricevuto in dono una pistola. Mentre Adam Lanza, il 20enne che massacrò venti bambini alla scuola elementare Sandy Hook di Newtown, che ricevette un’arma come regalo di Natale.