Fabriano, Chiara Biondi: “La carta è l’oro delle terre montane”

L'intervista di Interris.it a Chiara Biondi, Assessore alla Cultura, all’Istruzione, alle Pari Opportunità e allo Sport della Regione Marche

Fabriano, Città Creativa Unesco per la sezione Crafts and Folk art dal 2013, si prepara per dare letteralmente spettacolo: dal 7 al 10 settembre, infatti, la Città della Carta ospiterà l’evento “Fabriano Carta è Cultura“. Una serie di eventi legati alla musica all’arte, al cinema, al teatro, alla letteratura con incontri e convegni. Un appuntamento che animerà lo splendido centro storico della città. Fabriano, famosa per la carta e la filigrana e eccellenza riconosciuta in tutto il mondo, vedrà la nascita di #1Intrecci, la prima boutique biennale di arte contemporanea.

L’intervista

Per approfondire la conoscenza dell’evento “Fabriano, carta è cultura”, Interris.it ha intervistato la dottoressa Chiara Biondi, Assessore alla Cultura, all’Istruzione, alle Pari Opportunità e allo Sport della Regione Marche.

Dal 7 al 10 settembre si terrà l’evento “Fabriano, carta è cultura”. Qual è il fil rouge che unisce questi quattro giorni?

“Il fil rouge è certamente la carta, che si presta a tante interpretazioni e a tante forme espressive. La sfida di questa iniziativa, che la Regione ha fortemente sostenuto, è quella di vedere nella cultura quello che è: un elemento strategico di sviluppo. Ed è la stessa sfida raccolta con l’approvazione della Legge Regionale n. 4 del 1° marzo 2021, di cui sono prima firmataria. Per la prima volta la Regione Marche ha riconosciuto la carta, che mi piace definire l’oro delle terre montane, come fattore identitario attribuendole un ruolo per lo sviluppo culturale, turistico e produttivo”.

Oltre ad avere ospiti di livello internazionale, si tratta di un’occasione per far conoscere il territorio fabrianese: quali sono i suoi punti di forza?

“Il vero punto di forza è una città che si riconosce in questa tradizione. Il respiro internazionale, gli ospiti chiamati a intervenire, la risposta del pubblico a mio avviso sono e saranno una conseguenza. Certo una conseguenza molto significativa. Ma alla base di tutto c’è la consapevolezza dei fabrianesi di questa identità culturale”.

L’elemento portante sarà la carta, per cui Fabriano è famosa. Ma questo elemento, è legato solo alla tradizione o è in grado di proiettare la città anche verso il futuro?

“Sin dall’XI secolo la rivoluzione tecnologica della carta è destinata a guardare avanti. Attraverso la carta fissiamo nei secoli un pensiero, lo tramandiamo, è inevitabile che questa tradizione abbia una proiezione in avanti. Si tratta di un’arte ultracentenaria fatta per guardare al futuro. Già nel Duecento i mastri fabrianesi filigranando le loro carte hanno introdotto il concetto di logo, di ‘marchio di fabbrica’ che arriva fino alle moderne banconote. In questo modo rendevano riconoscibile il frutto della loro maestria, lo proteggevano e lo divulgavano. Con lo stesso spirito oggi la carta deve essere un elemento di sviluppo per l’economia culturale e turistica. Dobbiamo comunicare chi siamo e quali sono i tratti che ci rendono unici”.

In quei giorni, inoltre, la città della carta si arricchirà grazie a un evento di arte “Fabriano Contemporanea”. Che significato ha questo per la città?

“Le città d’arte devono evitare il rischio di essere città museo. Il patrimonio è quello che riceviamo in eredità ma è anche quello che lasciamo in eredità. E’ molto importante perciò che gli artisti contemporanei, che in questo caso ‘contamineranno’ diversi luoghi rappresentativi della città con le loro opere, possano contribuire a questo lascito. Fabriano Contemporanea ha ricevuto il sostegno della Regione Marche nell’ambito del Bando Unico. Con questa misura incentiviamo la diffusione e lo sviluppo dell’arte contemporanea attraverso l’attuazione di progetti in grado di coinvolgere professionisti del settore, l’aggregazione di più soggetti, la circuitazione internazionale e l’innovazione nei contenuti e nelle forme espressive. Penso oltretutto che il linguaggio artistico contemporaneo riesca ad avvicinare di più i giovani all’arte”.

Qual è l’importanza della cultura per una città come Fabriano? Le sue radici saranno capaci di proiettare la Città della Carta nel futuro?

“La tradizione è sempre qualcosa che genera. Per Fabriano quella culturale è una vocazione. Gentile da Fabriano, la carta sono tracce che si trovano nel nostro Dna, non sono accadimenti. Certamente cultura e tradizione vanno tutelate, conservate. Questo tuttavia non significa tenerle sotto formaldeide. Significa tradurle nel presente, attraverso mostre, iniziative, significa continuare a promuoverle e farle conoscere. Da questo, solo così, può nascere qualcosa di nuovo”.