“Binge drinking” e “home delivery”: così la pandemia aggrava l’alcolismo tra i minori

In un anno l'alcol ha causato 40 mila accessi in pronto soccorso e 55 mila ricoveri. E dopo la pandemia, i numeri cresceranno ancora. Quali sono i segnali che devono allertare i genitori preoccupati dalla piaga dell'alcolismo. Parla a Interris.it l'esperto Francesco Mimmo

alcol

Emergenza alcolismo per le le nuove generazioni. In un anno l’alcol ha causato 40 mila accessi in pronto soccorso e 55 mila ricoveri. E dopo la pandemia, i numeri potrebbero crescere ancora. “A causa dell’aumento del consumo di alcolici da parte dei minorenni, i genitori sono sempre più preoccupati per i comportamenti a rischio dei loro figli”, spiega a Interris.it Francesco Mimmo, presidente di Vox Investigazioni. “Non esistono consumi di alcolici sicuri per la salute», ricorda Emanuele Scafato, direttore dell’Osservatorio Nazionale Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità. A testimoniarlo, ci sono due numeri: quelli che descrivono l’impatto che queste bevande hanno in termini di mortalità (4 per cento) e di anni di vita persi per disabilità (5 per cento) a livello europeo.alcolismo

Spese elevate

Aggiunge Mimmo: “In questo lungo periodo di pandemia ho ricevuto un aumento di circa il 30% degli incarichi di lavoro. Perché i tutori di questi adolescenti (che mediamente hanno un’età compresa fra fra i 13 e i 17 anni) sono allarmati per la vita sociale dei loro figli. E vogliono capire chi sono i loro amici. E i posti che frequentano. Il mio consiglio è quello di prestare attenzione alle spese elevate dei ragazzi. Ai loro repentini cambiamenti di umore. Oppure a un ingiustificato aumento dell’aggressività. L’ideale è convincerli a fare sport. Cosi da tenerli occupati con attività sane che oltre a fortificare il fisico, fanno acquisire una maggiore autostima”.

Sos alcolismo

Sos giovani. Home delivery fa aumentare il consumo di alcolici tra i minorenni. Sempre più spesso i genitori preoccupati per i comportamenti a rischio dei propri figli si rivolgono agli investigatori privati. Il consumo di alcol tra i giovani è un fenomeno preoccupante. E non accenna a diminuire, soprattutto a causa delle vendite online. A rivelarlo è l’ultimo rapporto annuale Istisan “Epidemiologia e monitoraggio alcol-correlato in Italia e nelle Regioni“. Lo studio dell’Istituto Superiore Sanità (Iss) evidenzia l’effetto prolungato dei vari lockdown o delle restrizioni imposte a bar e locali della ristorazione. Ciò ha determinato un incontrollato consumo di alcolici tra i minorenni. Sfruttando le opportunità delle vendite dell’home delivery. Sono infatti moltissime le app sviluppate in questi mesi che garantiscono, in soli trenta minuti, la consegna di qualsiasi tipo di alcolici.

Abuso di birra

Si tratta sempre più spesso di abuso di birra, aperitivi alcolici e superalcolici. Ciò determina il fenomeno del “binge drinking”, il bere per ubriacarsi. Occorre quindi intercettare e contrastare per tempo queste tendenze. Prima che possano contribuire a consolidare fenomeni di alcoldipendenza. O a provocare uno dei circa 6000 incidenti stradali alcol-correlati. Prima causa di morte per i giovani italiani di età compresa tra i 15 ed i 24 anni di età. Conseguentemente, aumentano anche il numero delle famiglie preoccupate per i propri figli che per controllarli si rivolgono a degli investigatori privati.

Emergenza

“E’ proprio quella la fascia di età che più preoccupa i genitori”, sottolinea il parent coach Giampaolo Geniale. E prosegue: “Nella fase dell’adolescenza i ragazzi sono ancora piccoli. Ma hanno un gran bisogno di sentirsi ‘grandi’. E di affermarsi verso quello che si definisce il gruppo dei pari. E da lì che passa tutto. La parte emotiva è troppo più forte rispetto a quella razionale. E l’appagamento che può dare la disobbedienza o l’atto di apparire più folli degli altri, li spinge a superare i limiti. La strategia migliore che possono mettere in campo i genitori è quella di riuscire a impostare un dialogo emotivo con i propri figli. Oltre a seguire e indagare con discrezione le abitudini dei propri figli. Più riusciamo a comunicare con la loro sfera interiore, più quella parte emozionale si ricorderà dell’amore del genitore. Quando si presenterà l’occasione di ‘trasgredire’ alle regole. Siate voi genitori l’ancora emotiva dei vostri figli. E vedrete che non lo saranno più né la droga né l’alcol”.alcolismo

Rischio-sperimentazione

Non a caso, dicono dall’Osservatorio che le bevande alcoliche favoriscono la sperimentazione di sensazioni. E cioè benessere. Piacere. Disinibizione. Disinvoltura. Facilitazione delle relazioni, Maggiore sicurezza. “forza”. Racconta Francesco Mimmo: “A proposito di pericolosa ‘disinvoltura’  tempo fa siamo stati contattati da una famiglia che aveva problemi con la figlia minorenne (14 anni). La ragazza durante un’uscita serale con alcune amiche aveva bevuto talmente tanto da finire in coma etilico. Le ‘amiche’, però anch’esse in uno stato confusionale, invece di soccorrerla l’avevano lasciata sola su una panchina. Ha evitato il peggio solo il fortunato e tempestivo intervento di una coppia di signori anziani. Che hanno chiamato la polizia e un’ambulanza. Successivamente a questo episodio abbiamo seguito la ragazza per alcuni mesi in modo da monitorare i suoi comportamenti. E contattare immediatamente i suoi genitori. Qualora avessimo ravvisato una situazione di rischio o di pericolo”.alcolismo

Supporto

Precisa Mimmo: “In quella circostanza così come in altre situazioni simili, per non farci scoprire dagli adolescenti, impieghiamo dei professionisti molto giovani. Seppur con una grande esperienza investigativa alle spalle. Purtroppo di episodi analoghi ne annoveriamo moltissimi. E questi interventi sono sempre più richiesti. La grande libertà, della quale godono gli adolescenti di oggi, mette i genitori in un profondo stato di ansia e di stress”. Le agenzie investigative, quindi, possono essere molto efficaci in situazioni simili. Ma soprattutto possono aiutare a dare consigli utili a tante famiglie. Che non riescono ad approcciarsi in maniera convincente verso i figli.

Cattive compagnie

“Durante questo complesso periodo di pandemia, ho ricevuto un aumento di circa il 30% di chiamate da parte di genitori. Allarmati per comportamenti a rischio dei propri figli. La loro prima preoccupazione riguarda il consumo di alcol e droghe. Dovuto alla frequentazione di ‘cattive compagnie’”, puntualizza Mimmo. “I genitori di questi ragazzi, che mediamente hanno un’età compresa fra età media fra i 13 e i 17 anni, sono sempre più timorosi per la vita sociale dei propri figli. E vogliono capire quali chi sono i loro amici e i posti che frequentano”.alcolismo

Con la collaborazione di psicologi e formatori

Avverte Mimmo: “Come consiglio diamo quello di prestazione attenzione alle spese elevate dei ragazzi. Ai loro repentini cambiamenti di umore oppure a un ingiustificato aumento dell’aggressività. L’ideale è quello di convincerli a fare sport, soprattutto in fase adolescenziale. Cosi da tenerli occupati con attività sane che oltre a fortificare il fisico, fanno acquisire una maggiore autostima. Lasciando meno spazio alle insicurezze tipiche della loro età. Per fronteggiare meglio questa problematica ci avvaliamo anche della preziosa collaborazione di psicologi e formatori. Perché ci siamo resi conto che nella maggior parte dei casi, l’alcool e la droga, sono le ‘soluzioni’ a malesseri che hanno origine nella sfera familiare”.