Si avvicina la battaglia per Mosul: 40 mila uomini in campo contro l’Isis

A una settimana dall’inizio delle operazioni si avvicina la battaglia vera e propria per la riconquista di Mosul, ultima grande roccaforte dell’Isis in Iraq. Il luogo nel quale due anni e mezzo fa l’autoproclamato “califfo” Abu Bakr Al Baghdadi annunciò la nascita del Daesh, dando il là a una nuova stagione del terrore.

A combattere sono, sul versante anti Califfato, oltre 30.000 unità filogovernative: il grosso è costituito dall’esercito di Baghdad – che si è mosso da sud, ovvero dalla base di Qayyarah – e da circa 4.000 peshmerga curdi, che invece agiscono a est, e che in queste ore cercano di conquistare Bashiqa e tagliare così le linee di rifornimento verso Mosul, a circa 15 km. Sulla stessa linea di Bashiqa, verso sudest, c’è Bartella, riconquistata il 20 ottobre scorso dall’esercito iracheno, che, nonostante la copertura aerea fornita dai caccia americani, ha trovato nelle ultime ore una inaspettata resistenza da parte dello Stato islamico a Qaraqosh, nota anche come Hamdaniya, la più grande città cristiana dell’Iraq.

I primi sette giorni di battaglia erano parte della fase iniziale dell’offensiva. “Sono stati raggiunti tutti gli obiettivi”, ha fatto sapere il Pentagono. Isis non è riuscito a opporre seri ostacoli all’avanzata, se non mettendo a punto attentati suicidi o cortine fumogene innescate da incendi: nessuna delle parti coinvolte del conflitto – e questo fa parte della propaganda di guerra – fornisce dati certi sulle vittime nel proprio campo. L’offensiva entrerà nella seconda fase quando, rispettivamente da est e da sud, peshmerga e esercito saranno prossimi alla periferia della città.