Piangatelli: “La Banca degli Occhi delle Marche realtà di assoluto valore Nazionale”

L'intervista di Interris.it al dott. Cristiano Piangatelli primario di Anestesia e Rianimazione presso l’ospedale di Fabriano attivamente coinvolto nell'operatività della Banca degli Occhi della Regione Marche

La donazione degli organi è un grande gesto d’amore. E’ un gesto che dà un valore assoluto alla vita perché dà vita a quanti sono in attesa di un organo e stanno morendo”. Lo racconta a Interris.it il dottor Cristiano Piangatelli, primario di Anestesia e Rianimazione presso l’ospedale Engles Profili di Fabriano. Il dottor Piangatelli è attivamente coinvolto in diversi progetti della Banca degli Occhi della Regione Marche, ubicata all’interno del presidio ospedaliero fabrianese e struttura di altissima qualità a livello nazionale.

Chi è il dottor Cristiano Piangatelli

Il dottor Cristiano Piangatelli, 48 anni, è primario di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale Profili di Fabriano. Nato a Roma, si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università Politecnica delle Marche. Nel 2002 ha conseguito il diploma di specializzazione in Anestesia e Rianimazione.

Ha un master Universitario di II livello in trapianti d’organo ottenuto presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore a Roma e uno in Epatologia, malattie del fegato e delle vie biliari, all’Università di Padova. Dal 2003 al 2020 ha lavorato presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Ospedali Riuniti” di Ancona dove ha svolto attività in varie specialità chirurgiche.

È il medico anestesista rianimatore che ha eseguito più trapianti d’organi in 15 anni di attività del Centro di Ancona con più di 300 trapianti al suo attivo ricevendo numerosi premi e riconoscimenti. A Fabriano fa parte dell’equipe della Banca degli Occhi delle Marche.

La Banca degli Occhi delle Marche

La Banca degli Occhi della Regione Marche, ubicata all’interno del presidio ospedaliero Profili di Fabriano, è stata inaugurata il 4 settembre 2002 anche grazie al sostegno della Fondazione Carifac. La struttura continua a caratterizzarsi per l’alta professionalità dei biologi e per la costante crescita nelle donazioni nel corso degli ultimi anni.

La struttura fa parte delle 14 Banche riconosciute dall’Istituto Superiore di Sanità in Italia e attualmente detiene la vice presidenza della Società Italiana Banche degli Occhi (SIBO). Il responsabile è il Dr. Massimiliano Corneli. La Banca, oltre ai tessuti corneali, processa dal 2007 le membrane amniotiche e dal 2012 gli opercoli cranici.
Il logo della Banca degli Occhi della Regione Marche
Ne parliamo con il dott. Cristiano Piangatelli primario di Anestesia e Rianimazione presso l’ospedale di Fabriano attivamente coinvolto nell’operatività della Banca degli Occhi della Regione Marche.

L’intervista al dott. Cristiano Piangatelli

Dottore, è primario di Anestesia e Rianimazione presso l’ospedale Engles Profili di Fabriano da circa due anni. Come si trova nella città della carta?
“Sono diventato primario il primo gennaio 2021. Sono quasi a due anni d’esperienza. Vengo da Ancona dove ho studiato e mi sono formato. Lasciare il capoluogo e venire a Fabriano è stata una sfida che ho raccolto. Questo è un ospedale solo apparentemente periferico, perché presenta grande qualità e un livello altissimo. Una sfida stimolante perché stiamo crescendo sia dal punto di vista medico internistico, sia da quello chirurgico. E’ un luogo che aiuta la crescita professionale di tutti noi, considerando anche che l’età media dei direttori è più bassa rispetto a quella italiana. Questo permette di avere una visione del futuro estremamente importante”.
L’ospedale di Fabriano vanta una delle eccellenze della sanità regionale: la Banca degli Occhi della Regione Marche. Di cosa si tratta?
“Conoscevo la Banca degli Occhi prima del mio arrivo a Fabriano perché collegato al Centro Nazionale Trapianti. Ho avuto il piacere di entrare ‘nel vivo’ dell’attività della Banca degli Occhi arrivando in questo ospedale. E’ una realtà di assoluto valore. Non solo a livello regionale ma anche nazionale. Non sono molte infatti le Banche degli Occhi e, ricordiamolo, dei tessuti presenti sul territorio nazionale. Questo è un valore aggiunto per l’ospedale Profili e per la regione Marche tutta. Il progetto nacque nel settembre del 2002 ed è cresciuto nel tempo. Adesso ha bisogno di un nuovo stimolo, di ulteriori investimenti economici e di ulteriori figure professionali affinché compia quel salto di qualità che merita. E’ una struttura di assoluto valore che sta già dando e potrà dare risposta ai tanti pazienti in attesa sia del trapianto di cornea, sia di tutti i tessuti che vengono raccolti e che possono essere ridistribuiti alle strutture sanitarie, in primis al reparto di traumatologia degli Ospedali Riuniti Torrette di Ancona, ma anche a pazienti fuori Regione”.
Quale rapporto intercorre tra la banca degli occhi e l’unità operativa del reparto di di Anestesia e Rianimazione?
“La collaborazione con la Banca degli Occhi si è sviluppata negli anni con l’unità operativa da me diretta in collaborazione con la dottoressa Tiziana Karer, supervisore clinico e medico incaricato della valutazione dell’idoneità anamnestica dei donatori. Recentemente, la collaborazione tra il mio reparto e la Banca degli Occhi si è ulteriormente rafforzata. La Banca, da progetto pilota, è stata collegata strettamente all’unità operativa da me diretta portando avanti nuovi progetti, di alcuni dei quali sono io il responsabile, in attesa delle nuove riforme sanitarie. Questo ci permette di poter ragionare in termini di crescita”.
E’ tra i Coordinatori Trapianti degli Ospedali marchigiani. A che punto è la donazione degli organi nella Regione Marche?
“In fatto di donazione, la Regione Marche è sempre stata una Regione virtuosa. Da quando il concetto di ‘donazione’ è entrato in ambito sanitario le Marche sono sempre state tra le prime tre Regioni italiane in termini di donazioni per numero d’abitanti. Questo significa che la popolazione marchigiana è molto sensibile a questo tema. Donare è quindi diventato un patrimonio della collettività. In questi ultimi due anni però la pandemia, le difficoltà economiche e le crisi nazionali ed internazionali hanno influenzato in negativo sulla scelta della donazione. E le donazioni sono diminuite per un aumento del numero delle opposizioni”.
Qual è l’importanza sociale della donazione degli organi?
“La donazione degli organi è un grande gesto d’amore. E’ un gesto che dà un valore assoluto alla vita perché dà vita. Nello specifico: a chi è in attesa di un organo e sta morendo”.
Come implementare il numero dei consensi alla donazione?
“La cultura della donazione va alimentata costantemente con campagne sociali, con la discussione con i ragazzi a scuola, e con le famiglie; è un argomento che si tende a volte a nascondere perché tocca le corde sensibili di ognuno di noi: la perdita di un familiare. Affrontare tali tematiche anche con i ragazzi non è dunque facile. E’ però importante farlo nei vari contesti sociali, a partire dalla scuola. Il Centro Regionale Trapianti delle Marche – insieme alle varie associazioni di donazione – ha fatto delle campagne estremamente interessanti sul territorio insieme ai ragazzi. Che crescono nella consapevolezza della possibilità di esprimere, qualora ce ne siano le condizioni, il proprio consenso alla donazione di organi. E’ dunque dai giovani che dobbiamo ripartire!”.