È MORTA MAYA PLISECKAJA, INDIMENTICABILE SOLISTA DEL BOLSHOI

Il mondo della danza perde la sua étoile più luminosa. Maya Pliseckaja, ex ballerina sovietica considerata da molti la più grande danzatrice dei tempi moderni, è morta a causa di un infarto domenica scorsa. Aveva da poco compiuto 89 anni. La donna si trovava a Monaco di Baviera, dove risiedeva da tempo. Precedentemente, aveva vissuto molto anche in Spagna, dove aveva anche aperto una scuola di danza. Ma è in Russia che Maya sarà sepolta: se ne è detto convinto il direttore del Bolshoi, il prestigioso teatro russo in cui è cresciuta e ha danzato per decenni.

La sua fu una carriera folgorante ma segnata da un’infanzia travagliata. Suo padre, ingegnere, fu fucilato sotto Stalin quando lei aveva solo tre anni. Sua madre, attrice, fu inviata in un campo di lavoro in Kazakhstan. Maya crebbe con la zia, nota ballerina imperiale, che – notando le sue innate capacità – la iscrisse a soli 5 anni alla scuola del Bolshoi. A diciotto era già prima ballerina. Nessun’altra nella storia della danza ha avuto, in uno dei più prestigiosi teatri del mondo, una tale responsabilità a un’età così giovane. Proseguirà a danzare al Bolshoi fino a sessant’anni, ben oltre l’età alla quale normalmente le ballerine vanno in pensione. Il suo ultimo ballo da solista lo ha fatto 9 anni fa quando, “appena” 80enne, danzò al Cremlino su una coreografia compostale ad personam dal musicista Maurice Béjart. Nel 2006 l’imperatore giapponese Akihito le consegnò il Premio Imperiale, informalmente considerato il premio Nobel per l’arte. A suo nome è anche stato istituito un importante premio internazionale di ballo.