Italia non bella ma balla

A Fort Lauderdale vince nel finale contro il Venezuela un partita con molte ombre

Italia Venezuela
Foto © InTerris

Vincere aiuta a vincere e l’Italia alla fine riesce a spuntarla contro un Venezuela sanguigno e volitivo, che in avvio spreca un rigore ma che fa la partita. La sblocca Retegui, immediato il pari di Machis. Poi, nel finale, ancora il sigillo del genoano a chiudere i giochi. Per la festa azzurra sugli spalti. Almeno questo, ai tifosi azzurri, l’Italia lo doveva.

Le formazioni

E’ la prima delle due amichevoli americane per gli Azzurri di Spalletti, che si gioca quando in Italia sono già le 22. Stasera al Chase Stadium di Fort Lauderdale, la casa dell’Inter Miami, c’è Italia-Venezuela. Sole e caldo umido, con una leggera brezza che si alza all’alba del match per accogliere questa Nazionale sperimentale, negli uomini e nel modulo. Spalletti riparte dal 3-4-2-1, lanciando in prima linea l’attaccante del Genoa Mateo Retegui, con Chiesa e Frattesi a sostegno. In mezzo Locatelli e Bonaventura, con Cambiaso e Udogie esterni. Dietro, davanti a Donnarumma Di Lorenzo, Buongiorno e Scalvini. E’ invece un 4-2-3-1 quello adottato da Fernando Batista tecnico del Venezuela: Romo tra i pali, Ferraresi, Angel, Osorio e Navarro nei quattro dietro, Aramburu e Martinez intermedi, Machis, Casseres e Savarino alle spalle di Rondon. Si parte con l’inno nazionale americano, poi quelli di Italia e Venezuela. E si può partire.

Errori e gol nel finale

Brutto primo tempo per gli Azzurri, finiti sotto il dinamismo venezuelano. Squadra più organizzata quella sudamericana, mentre gli esperimenti tattici di Spalletti hanno prodotto il nulla. L’Italia rischia di andare subito sotto, dopo che Buongiorno aggancia in area l’ex Udinese Machis. Rigore. Ci pensa Donnarumma a chiudere su Rondon. Ma il Venezuela gioca meglio, reattiva e pratica. Gli errori si pagano sempre a caro prezzo, così il finale di tempo regala due lampi in un pomeriggio di poco o nulla. Italia avanti dopo un errato disimpegno di Romo che favorisce Bonaventura, poi Cambiaso innesca Retegui e il genoano non perdona. Errori anche in casa nostra: Donnarumma appoggia su Bonaventura marcato, palla che finisce a Machis che stavolta non perdona: 1-1.

Ancora Retegui

Alla ripresa c’è Barella per Bonaventura. Lo spartito non cambia, giochiamo male ma soprattutto senza idee. Ci prova Buongiorno di testa, alto, poi Donnarumma smanaccia su Rondon. Spalletti passeggia nervoso nell’area tecnica, tutto è meno che soddisfatto. Si interroga e medita nuovi cambi, ma intanto ci salva ancora Donnarumma che chiude lo specchio alla conclusione a botta sicura del neo entrato Cadiz, poi sulla ribattuta ci pensa Scalvini. Ma non va bene. Buongiorno sembra paralizzato e lontano parente dalla sua qualità. Spalletti cambia: dentro Zaccagni, Jorginho e Pellegrini al posto di Chiesa, Frattesi e Locatelli. Dietro l’Italia balla e rischia tanto. Pronto anche Zaniolo in campo al posto di Cambiaso. E proprio il neo entrato a provarci con una conclusione da fuori, Romo smanaccia in angolo, con l’Italia che continua a farsi vedere nella sedici metri avversaria. E alla fine passa, con la qualità delle giocate. Jorginho fa sua una palla al limite la mette in mezzo per Retegui che controlla, si gira e fa 2-1 per noi. Risultato che conta poco. Retegui s’è fatto trovare pronto e non solo per i due gol segnati. Per il resto, tante cose da rivedere. Ma per questo c’è Spalletti.