E' morto Charles Aznavour

Novantaquattro anni, fino a 93 in concerto presso l'Auditorium di Roma, incantando ancora tutti con le sue doti di chansonnier che lo hanno accompagnato per tutta la sua vita. Se ne è andato Charles Aznavour, “l'istrione” per eccellenza, uno degli artisti più versatili del panorama musicale europeo, capace di attraversare intere generazioni musicali grazie alla capacità quasi unica di fondere teatro, note e poesia. Il grande cantante armeno, nato a Parigi come Shahnour Vaghinagh Aznavourian nel 1924, alla Francia deve l'inizio della sua carriera, al fianco di Edith Piaf, ma durante l'arco dei suoi 70 anni di attività interpreterà oltre 1300 canzoni in otto lingue diverse, toccando la cifra di 300 milioni di dischi venduti. Un numero incredibile considerando la peculiarità ricercata del suo lavoro, comunque in grado di far breccia nel cuore di un pubblico vastissimo nel panorama europeo.

La carriera

Nemmeno l'Italia rimase immune al suo fascino: in lingua italiana ha cantato alcuni successi indimenticabili, ai quali ha ogni volta conferito un tocco di unicità, portata proprio dal suo accento tipicamente francese. Dagli esordi con Piaf e il grande successo del 1956 Sur ma vie, una strada costellata di testi indimenticabili, come Lei (She) L'istrione del 1970 ripresa con successo da artisti come Renato Zero e Massimo Ranieri, solo per citare i più famosi. Ma, nel suo unvierso teatrale-musicale, Aznavour non aveva mai dimenticato la sua terra d'origine, l'Armenia (lui, figlio di un'immigrata sfuggita al genocidio del 15-16), per la quale ha continuato a spendersi fino alla fine in veste di diplomatico.

Innumerevole il parterre di artisti con i quali ha collaborato, dalla suddetta Edith Piaf a Liza Minnelli e Placido Domingo, fino ad arrivare alle italiane Mia Martini e Laura Pausini. Altrettanto elevato il numero di teatri e auditorium visitati, dalla Carnegie Hall di New York all'Ariston di Sanremo.