Il condominio sociale per l’autonomia delle persone senza dimora

La struttura, in un immobile confiscato alla criminalità organizzata, potrà accogliere fino a 12 ospiti che saranno avviati a percorsi di recupero individuali

Credits: Daniele Lazzaretto

Inaugurata oggi in via Gabriella degli Esposti 20 (Municipio XIV) Casa Arca degli Esposti: un innovativo “condominio sociale” dedicato all’accoglienza di uomini fragili senza dimora, avviati a percorsi di recupero individuali per raggiungere l’autonomia abitativa ed economica, grazie al reinserimento nel mondo del lavoro.

Promotori del progetto sono Fondazione Progetto Arca e Distretto Rotary 2080, che oggi aprono le porte della nuova struttura, completamente ristrutturata, e che a breve accoglierà i primi ospiti.

Credits: Daniele Lazzaretto

L’immobile è stato confiscato alla criminalità organizzata e assegnato a luglio 2023 dal Ministero dell’Interno a Fondazione Progetto Arca – attraverso una convenzione stipulata alla presenza del ministro Matteo Piantedosi e del sottosegretario con delega all’Anbsc on. Wanda Ferro –  in comodato d’uso trentennale grazie alla sinergia con il Distretto 2080 del Rotary International – che raggruppa i 98 club di Roma, Lazio, Sardegna – il quale ha sostenuto l’intera ristrutturazione, la fornitura di arredi e l’allestimento.

Il condominio sociale di Casa Arca degli Esposti è costituito da 3 appartamenti previsti per un totale di 12 ospiti inseriti nel progetto di “housing sociale”: persone che provengono dalla strada a cui viene proposto un progetto di accoglienza direttamente in una casa autonoma, senza il passaggio intermedio in una struttura, come invece accade nella maggior parte dei casi.

I 12 ospiti – tutti uomini, di età compresa tra i 18 e i 65 anni, sia italiani sia stranieri, individuati dalla sala operativa sociale di Roma Capitale – sono seguiti da un’équipe multidisciplinare di Progetto Arca e rotariani (composta da educatori, formatori, mediatori, psicologi, assistenti sociali) che offre a ognuno gli strumenti necessari per affrontare un percorso di recupero individuale: l’obiettivo è ridare fiducia e dignità a persone che attraversano un momento di fragilità, ma che possiedono le capacità e le competenze per riprendere in mano la propria vita e riprogettare un futuro di rinnovata autonomia sociale, abitativa e lavorativa.

L’équipe di operatori accompagna gli ospiti nell’avere cura della propria persona e dell’ambiente casalingo, orientando ai servizi sul territorio e offrendo assistenza legale. È questa una base di preparazione necessaria per affrontare un percorso di orientamento al lavoro, agendo sulle competenze, individuando corsi di formazione e tirocini, ricercando attivamente posizioni aperte e avviando un piano di risparmio.

La casa è dunque un punto di partenza necessario per affrontare un percorso di inclusione e integrazione. Sulla base dell’esperienza trentennale di Progetto Arca nell’accoglienza di persone senza dimora, l’ospitalità in Casa Arca degli Esposti è prevista per un periodo di 18 mesi, dopo i quali gli ospiti che avranno raggiunto un buon livello di autonomia potranno lasciare la casa per continuare la propria vita in autonomia, lasciando spazio a nuovi beneficiari.

L’on. Wanda Ferro, sottosegretario all’Interno ha dichiarato: Si tratta di un progetto che, in un’ottica di rete e dialogo con le istituzioni pubbliche, si propone di offrire a persone fragili un’accoglienza dignitosa e l’opportunità di partecipare attivamente alla vita della comunità, attraverso programmi di accompagnamento e sostegno alla loro autonomia. L’iniziativa, il cui avvio è sostenuto anche con un contributo finanziario da parte dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati, è il frutto della partecipazione della Fondazione ad un avviso pubblico per l’assegnazione diretta a realtà del terzo settore di immobili confiscati, complessivamente 242 sul territorio nazionale, che abbiamo avviato applicando per la prima volta le norme introdotte nel 2017 nel codice antimafia. La destinazione dei beni confiscati per finalità sociali è un’attività cui il governo Meloni e il Ministero dell’Interno stanno dedicando grande impegno nell’ambito della strategia di contrasto alla criminalità organizzata. L’Agenzia nazionale ha, ad oggi, assegnato nel Lazio 1337 immobili, di cui 472 a Roma”.

Barbara Funari, assessora alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale: “Un’ottima notizia per chi vive per la strada e per garantire una continuità di assistenza ai senza dimora che necessitano di proseguire il loro percorso di integrazione. Aumentano così i luoghi per l’accoglienza nella nostra città, con un progetto che rappresenta una bella esperienza di sinergia tra pubblico e privato a sostegno dei più fragili”.

Maria Carla Ciccioriccio, Governatore del Distretto 2080 del RI: “Il diritto all’abitazione è fondamentale per lo sviluppo della persona e la creazione di una società che non lasci indietro nessuno. Essere senza dimora significa vivere nella mancanza di un luogo dove sviluppare progetti di vita, interessi e relazioni con importanti conseguenze anche sulla salute fisica e mentale. Come Rotariani siamo da sempre impegnati in progetti di contrasto alla povertà, sostegno all’inclusione e sviluppo delle economie locali, ambiti nei quali la Fondazione Rotary ha investito globalmente oltre 29 milioni di dollari. Mettere insieme le nostre risorse con quelle di Fondazione Progetto Arca, facendo convergere le nostre mission, dimostra l’importanza delle sinergie nel promuovere e accelerare cambiamenti positivi nella società e nel mondo”.

Alberto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca: “Casa e lavoro sono i due capisaldi su cui si fonda la vita di ognuno di noi, e sono anche i due pilastri della nostra mission sui quali costruiamo i progetti di housing e reinserimento sociale. Luogo intimo e protetto, è dalla casa che tutto può ricominciare, per riconquistare se stessi e la fiducia nelle proprie capacità, per poter intraprendere un reale progetto individuale di cambiamento e raggiungere un’autonomia sociale ed economica”.