Doppio attentato in un mercato di Baghdad: almeno 28 vittime

E’ di almeno 28 morti e di decine di feriti il bilancio di un doppio attacco contro un affollato mercato del quartiere Al Sinak di Baghdad. Nello specifico l’attentato è avvenuto nella zona riservata ai venditori all’ingrosso, frequentata da operai che caricano e scaricano merci.

Al momento l’attacco non è stato rivendicato, ma in passato sono state diverse le azioni perpetrate dal sedicente Stato Islamico contro i civili in Iraq, soprattutto dopo l’offensiva lanciata da Baghdad il 17 ottobre per riprendere il controllo di Mosul.

Da questo punto di vista va registrato il nuovo vasto attacco delle truppe governative nella roccaforte jihadista dopo alcune settimane di stallo. I combattimenti si concentrano in particolare nel quartiere di Quds, nell’est della città, oltre che nel settore nord. Il generale Najim al Juburi, comandante dell’offensiva, ha detto che i maggiori successi sono stati ottenuti oggi proprio nella parte settentrionale di Mosul, dove le forze governative sono riuscite ad interrompere la strada proveniente da Telkayf fino ad ora utilizzata dai jihadisti per i rifornimenti.

“Siamo riusciti a riconquistare la fabbrica di medicinali di Hukamaa e ci sono significativi progressi nel quartiere di Hadbaa”, ha aggiunto l’alto ufficiale. Il tempo sereno ha aiutato oggi anche gli aerei della Coalizione internazionale a guida Usa ad individuare le postazioni dell’Isis da colpire. Le forze governative stanno cercando di aprirsi un varco verso il fiume Tigri, per passare in un secondo momento sulla sponda occidentale, dove è situato il centro della città, dal giugno del 2014 controllata dal Daesh.

La battaglia, come da previsioni iniziali, sarà lunga. I militari di Baghdad si trovano nella difficile situazione di dover combattere quartiere per quartiere, casa per casa, dovendo oltretutto stare attenti a non colpire i civili usati come scudi umani dall’Isis. “Ci vorranno altri tre mesi per sconfiggere Daesh” è stata la previsione del premier iracheno Abadi.

Intanto dagli Usa arriva la smentita delle voci che il numero uno dell’Isis, Abu Bakr al-Baghdadi, fosse morto. Il portavoce del Pentagono Peter Cook ha dichiarato alla Cnn che le agenzie di sicurezza Usa “pensano che Baghdadi sia vivo e guidi ancora” il Califfato.

“Siamo ovviamente facendo tutto il possibile per tracciare i suoi spostamenti. Se ne avremo l’opportunità tenteremo in ogni modo di processarlo come merita. Stiamo facendo il possibile e stiamo impiegando molto tempo su questo fronte”, ha detto Cook. A inizio mese, gli Usa hanno raddoppiato la taglia su Baghdadi portandola a 25 milioni di dollari. Non è chiaro se il leader si nasconda a Baghdad, dove proclamò il Califfato nel 2014. L’ultima apparizione, solo vocale, è stata in un video messaggio a novembre dove incitava i suoi a combattere per difendere la capitale irachena.