Attacco terrorista nel cuore di Londra: 6 morti e decine di feriti

Ancora un attacco, ancora vittime nel cuore di Londra per mano del terrorismo jihadista. E’ di 6 morti e 48 feriti il bilancio del duplice attacco sferrato poco dopo le 23 di ieri al London Bridge e nella zona di Borough Market, a soli 4 giorni dalle elezioni anticipate, secondo quanto riferito da Scotland Yard.

Un commando composto da 3 fanatici armati di coltelli ma che indossavano apparentemente anche rudimentali giubbetti esplosivi alle 22,08 ora locale (le 23.08 in Italia) si è lanciato a bordo di un pulmino bianco noleggiato alla Hertz a tutta velocità (almeno 80 Km orari) sul London Bridge. I terroristi hanno proceduto a zigzag per cercare di colpire più persone possibile. E’ la stessa tecnica usata a Nizza il 14 luglio 2015 da Mohamed Lahouaiej-Bouhlel, che a bordo di un camion uccise 86 persone, o il 19 dicembre da Anis Amri che a Berlino massacro’ 12 innocenti ad un mercatino di natale. E ancora uguale modalità impiegata sempre a Londra da Khalis Masood che il 22 marzo scorso a bordo di un auto scagliata come un ariete sul Westminster Bridge, uccise 5 persone, prima di essere eliminata.

Il furgoncino si è schiantato alla fine contro la barriera del ponte. A quel punto i 3 definiti dai “tratti mediorientali“, armati di lunghi coltelli e con rudimentali giubbetti esplosivi stretti al corpo sono scesi e inneggiando “Lo facciamo per Allah“, hanno iniziato ad accoltellare qualsiasi persona si trovasse a portata delle loro armi. Si sono diretti verso zona dei bar e dei ristoranti di Borough Market, dove vi sono stati altri accoltellamenti, l’attacco a un poliziotto e lo scontro a fuoco finale. Tutto si è consumato molto rapidamente: tra la prima telefonata alla polizia e lo scontro a fuoco finale non sono passati più di otto minuti.  I tre, in tempi diversi, sono stati uccisi dalla polizia e dalle foto dei loro corpi a terra si sono scoperti quelli che sembrano rudimentali candelotti di esplosivo attaccati al corpo. Questo anche se l’autore delle foto, un italiano, Gabriele Sciotto, che ha ripreso due dei cadaveri dei terroristi, ha sostenuto con la Bbc che l’attrezzatura sembrava finta, circostanza poi confermata dalla polizia. In ogni caso ad un certo punto nella sera si sono sentite esplosioni controllate effettuate dagli artificieri. Gli investigatori ritengono che non ci siano altri terroristi in fuga.

Run, hide, tell“: scappate, nascondetevi e riferite. Così un tweet di Scotland Yard a quanti si trovano nella zona degli attacchi. In un successivo messaggio, gli agenti hanno invitato a mantenersi “calmi, ma vigili”. Scene di panico e di angoscia sono state mostrate dai media e sui social fra passanti e turisti di varie nazionalità. Tra i feriti, secondo quanto riferisce l’Eliseo, ci sono anche due francesi, di cui uno in gravi condizioni.

Un testimone oculare, Gerard Vowls, ha raccontato di una donna investita su London Bridge dalla furia dei tre assassini che si sono accaniti contro di lei con i coltelli mentre “gridava, chiedeva disperatamente aiuto”. L’uomo ha detto di aver lanciato contro i terroristi “sedie e bottiglie” prese in un bar ma di aver desistito e di essere fuggito perché “loro a quel punto hanno cominciato ad avvicinarsi a me, per cercare di accoltellarmi, tiravano coltellate a tutti, gente malvagia, davvero malvagia”.

Un terzo accoltellamento avvenuto a Vauxhall nelle stesse ore, che inizialmente aveva fatto temere ad un azione in grande stile come la strage di Parigi del 13 novembre del 2015 che provocò 130 morti, si è rivelato non collegato al duplice attacco.

La premier Theresa May ha interrotto la campagna elettorale e ha riunito per un primo incontro il comitato di emergenza per la sicurezza “Cobra”. Dopo l’attentato di Manchester May aveva portato l’allerta a “critico”, il livello più alto, che significava “nuovo attacco imminente”. Livello riportato a “grave”, subito sotto in una scala di 5, dopo pochi giorni. Non mancheranno polemiche politiche su May per aver riabbassato il livello di allerta. May diede il via anche all’operazione Temperer che prevede lo schieramento di fino a 5.000 soldati per le strade di Londra.

Il sindaco Sadiq Khan ha detto che alcuni dei feriti sono in condizioni critiche ed ha aggiunto che “potrebbero esserci altre vittime”. Il laburista ha poi assicurato un “aumento della polizia” in città: “Non faremo mai vincere i terroristi, loro odiano la nostra democrazia. Giovedì dobbiamo andare a votare per difendere la civiltà, i diritti umani e la democrazia”.

Torneranno inevitabilmente sotto accusa sia l’anti-terrosimo che l’MI5, il controspionaggio britannico, se si dovesse scoprire, come per il terrorista di Manchester, che gli autori dell’attaco di ieri sera, fossero in qualche modo noti all’intelligence. Polemiche per il sostegno venuto dagli Usa dal presidente Donald Trump che ha colto l’occasione dell’attentato a Londra per sostenere che questo è la prova che “abbiamo bisogno del ‘travel ban’ (il divieto di ingresso negli Usa ai cittadini che provengono da 6 Paesi musulmani, bloccate da giudici federali, ndr) come di un livello extra di sicurezza”.

Malgrado le modalità del duplice attacco, l’uso di un pulmino e coltelli, ricordino il modus operandi di Isis finora non c’è stata alcuna rivendicazione. Diversa la situazione sui diversi social media dove i sostenitori dei jiahdisti sunniti di Abu Bakr al Baghadi inneggiano all’attentato di Londra. Lo riferisce la Bbc. Intanto oggi a Manchester, a meno di due settimane dall’attentato del 22 maggio, la popstar Ariana Grande e molti colleghi famosi, hanno organizzato un concerto/evento per ricordare le vittime della furia omicida di Salman Abedi.