Israele intensifica gli attacchi: raid e tank contro Gaza

Massicci attacchi verso la Striscia da parte delle forze armate israeliane, saltata la rete internet. Guterres: "Il sistema umanitario è al collasso"

Gaza raid
Foto di Mohammed Ibrahim su Unsplash

Israele alza il tiro: raid senza precedenti contro la Striscia di Gaza. L’ufficio stampa di Hamas riferisce di alcuni carri armati che cercano di varcare il confine. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres: “Il sistema umanitario è al collasso”.

Intensi raid a Gaza

L’esercito israeliano ha cominciato a colpire pesantemente Gaza con artiglieria e raid massicci contro il campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia. Lo riferiscono i media israeliani. Le connessioni di internet nella Striscia di Gaza si sono interrotte a causa dei massicci bombardamenti dell’esercito israeliano. Lo riportano i media locali.

L’ufficio stampa di Hamas a Gaza ha annunciato poco fa su Telegram che “è in corso un massiccio tentativo di Israele di penetrare nella Striscia da nord e da est… Numerosi tank israeliani sono stati distrutti. La battaglia è in corso attorno alla barriera di divisione”.

Sistema umanitario collassato

Il sistema umanitario a Gaza sta affrontando un collasso totale con conseguenze inimmaginabili per più di 2 milioni di civili”. È l’allarme lanciato dal segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, sottolineando che “data la situazione disperata e drammatica, le Nazioni Unite non saranno in grado di continuare a fornire aiuti all’interno di Gaza senza un cambiamento immediato e fondamentale nel modo in cui vengono inviati gli aiuti”.

“Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità – ha aggiunto – Questo è il momento della verità, la storia ci giudica tutti”. Il segretario generale dell’Onu ha poi ricordato che prima dell’inizio delle ostilità “circa 500 camion al giorno entravano a Gaza, negli ultimi giorni ne sono entrati in media solo 12, nonostante il fabbisogno sia molto maggiore“. Inoltre, “le forniture arrivate non includono il carburante per le operazioni delle Nazioni Unite, carburante che è essenziale anche per alimentare gli ospedali, gli impianti di desalinizzazione dell’acqua, la produzione alimentare e la distribuzione degli aiuti”.

Hamas chiama la Cisgiordania

“Questo è il momento delle armi”. Così Hamas ha lanciato “un appello urgente al nostro popolo in Cisgiordania” a prendere le armi contro Israele. Molte persone sono scese nelle piazze delle principale città della Cisgiordania per manifestare contro l’esercito israeliano che ha ampliato le operazioni di terra a Gaza. Nelle immagini diffuse da Haaretz si vedono proteste a Nablus, Ramallah, Jenin, Betlemme e Hebron, ma anche in altri numerosi villaggi.

Gaza, Tajani: “Cerchiamo di avere notizie”

“Siamo in contatto con il nostro consolato a Gerusalemme che aveva contattato stamane, prima dell’attacco, i nostri connazionali” a Gaza. “Adesso non credo siano più raggiungibili, stiamo cercando di avere più notizie dal nostro consolato che è quello che parla con loro”. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha risposto, in collegamento telefonico con il Tg3, ad un domanda sulla situazione dei connazionali nella Striscia anche alla luce del blocco delle comunicazioni.

Fonte: Ansa