Lombardia, nuovi tagli al trasporto pubblico: ma le associazioni non ci stanno

Ancora tagli al trasporto pubblico della Lombardia: l’associazioni di categoria, Asstra e Anav, lanciano l’allarme dopo i tagli decisi a cascata da governo e Regione. Rispetto ai 150 ipotizzati nelle scorse settimane si è scesi a 50 milioni: una cifra comunque importante per le aziende lombarde che, negli ultimi anni, hanno notevolmente aumentato le tariffe e razionalizzato il servizio. Le stesse misure, tutte a svantaggio dei cittadini, spiegano le associazioni, potrebbero essere adottate anche nel 2015.

Asstra e Anav hanno partecipato alla “Consulta Regionale del Trasporto Pubblico in Lombardia” , insieme ai rappresentanti di province, dei comuni capoluogo, delle organizzazioni sindacali e delle associazioni dei consumatori, convocata dal neo assessore alla Mobilità, Alessandro Sorte: i tagli individuati dalla giunta sono conseguenza di una manovra governativa che diminuisce nel 2015 le risorse destinate alle Regioni.

“Nella riunione – riporta la nota delle associzioni – sono stati confermati tagli delle risorse destinate al TPL pari a 50 milioni di euro rispetto a quelle destinate alla copertura dei contratti di servizio e degli affidamenti in corso. Asstra e Anav hanno respinto come inaccettabile qualsiasi ipotesi di ulteriore riduzione delle già insufficienti risorse destinate al TPL lombardo poiché, “così facendo si pregiudica ulteriormente il livello del servizio sociale a disposizione dei cittadini lombardi, già oggi ridotto al minimo”.

Le associazioni hanno quindi richiesto con forza che regione reperisca altrove, nell’ambito delle proprie prospettive di spesa, le risorse necessarie per lasciare indenni quelle destinate al TPL, a proposito delle quali hanno ribadito la necessità che, dopo tanti annunci, si giunga alla determinazione dei costi standard come criterio per realizzare una più equa ed efficace, oltre che urgente e non più rinviabile, allocazione delle già scarse risorse fra territori e soggetti destinatari.

Le aziende hanno inoltre sottolineato, ripetendo sollecitazioni più volte avanzate e rimaste inascoltate da parte dell’Amministrazione regionale, come sia velleitario e deviante insistere in proclami formali a favore del trasporto pubblico in prospettiva di miglioramento infrastrutturale ed ambientale quando, nei fatti, si fanno mancare le condizioni necessarie e sufficienti anche solo per garantire l’esistente, che avrebbe bisogno solo di aumenti e non di riduzioni.