Anziani non autosufficienti: l’importanza della riforma per l’assistenza

Le rilevazioni statistiche più recenti ci dicono che, in Italia, ci sono quasi 14 milioni di anziani over 65, e di questa la metà, ossia 7 milioni, quindi, sono over 75. Il nostro Paese ha la popolazione più vecchia d’Europa con il 22,8% del totale che ha più di 65 anni a fronte del 20,3% della media dell’Ue.

Nell’arco di quest’estate, secondo i tempi stabiliti dal Pnrr, l’esecutivo dovrà presentare un Disegno di Legge Delega per la riforma per l’assistenza agli anziani non autosufficienti. Questo frangente rappresenta un momento di grande importanza per i quasi 4 milioni di anziani non autosufficienti e per i loro caregiver familiari, è quindi fondamentale agire con estrema accuratezza, andando a colmare le lacune attuali e dando vita ad una rete di welfare e assistenza di qualità molto elevata.

In particolare, a mio avviso, la riforma del sistema di assistenza per la popolazione anziana non autosufficiente, dovrebbe istituire un rinnovato polo di assistenza integrata con l’obiettivo di dar vita a un connubio virtuoso delle prestazioni volte a garantire il diritto alla cura ma anche il diritto al lavoro dei caregiver. Rispetto a questo, è importante rimarcare l’importanza delle cure a domicilio, che dovrebbero essere in grado di offrire le tutele necessarie attraverso un mix tra l’assistenza medico – infermieristica, l’aiuto nelle attività fondamentali della vita quotidiana e di affiancamento ai familiari e badanti che dovranno essere adeguatamente formati e soprattutto mai lasciati soli. Oltre a ciò, bisognerebbe poi provvedere, al varo di una nuova concezione delle strutture residenziali per le persone anziane nelle quali, dovrà essere creato un ambiente di vita amichevole e socializzante e garantita, nel medesimo momento, un’assistenza di livello molto elevato, attraverso l’assunzione di un congruo numero di personale medico, sanitario e di supporto.

Ogni riforma sul tema dovrà essere guidata dal principio della sacralità della vita in ogni sua fase e frangente, secondo quanto ci insegna Papa Francesco che, con lungimiranza ha affermato che “la tutela e la promozione della vita rappresentano un compito fondamentale, tanto più in una società segnata dalla logica negativa dello scarto”. Solo tutelando i più fragili e gli anziani diventeremo una società migliore generando una cultura dell’inclusione che non può attendere oltre.