Tragedia in provincia di Arezzo: padre uccide figlia di 4 anni

Ancora ignoto il movente. L'uomo si sarebbe gettato, dopo l'omicidio, in un pozzo. Coinvolto anche il fratellino della vittima

Tragedia in provincia di Arezzo. Gesto di follia di un padre nei confronti dei due suoi bambini.

Il fatto

Una bimba di 4 anni uccisa in Valdarno. La piccola sarebbe stata aggredita in casa dal padre a Levane, in provincia di Arezzo. Da quanto appreso la bambina presenterebbe una ferita alla gola. Secondo quanto riportato dagli investigatori, la bambina sarebbe stata colpita in modo violento con un oggetto contundente. Il padre, originario del bangladesh, si è poi gettato in un pozzo poco distante dell’abitazione. L’uomo è’ stato successivamente trasportato all’ospedale della Gruccia in Valdarno. Non sono note le sue condizioni. I sanitari del 118, intervenuti, segnalano il coinvolgimento anche del fratellino. Anche lui è ricoverato, in codice giallo, presso lo stesso ospedale. Sotto choc e in stato confusionale la madre. Il bambino ha dieci anni. Non si capisce se sia stato il padre a procurare al piccolo le ferite. Il movente di questa tragedia familiare risulta al momento ignoto. Sul luogo della tragedia a Levane, insieme ai carabinieri di Bucine, San Giovanni e del comando provinciale di Arezzo, è arrivato anche il pm di turno della procura aretina Laura Taddei.

Gli aggiornamenti

Il bengalese di 39 anni che a Levane avrebbe tentato di uccidere anche l’altro figlio, 12 anni, il quale, però, pur ferito dal padre, è riuscito a fuggire in un appartamento vicino, nello stesso edificio. E’ quanto si apprende sul posto, in viaTogliatti, davanti a una palazzina abitata da famiglie del Bangladesh in affitto. Inoltre, sembra che nell’azione violenta l’uomo non sarebbe stato capace di aprire la porta, che non era stata serrata, dell’abitazione dove il figlio è scappato: così il bimbo si è salvato. Ora sia il padre, in gravi condizioni, sia il 12enne sono ricoverati in ospedale. L’uomo ha un lavoro: è dipendente di un’azienda di pulimentatura di cui è titolare un connazionale. Con l’emergenza Coronavirus in questo periodo si trovava a casa e percepiva la cassa integrazione. La violenta aggressione è avvenuto quando la moglie è uscita a fare la spesa alla Coop e lui è rimasto incasa coi figli.