Spianata delle Moschee, Netanyahu limita l’accesso per gli arabi

Nonostante l'opposizione dello Shin Bet, il prermier restringe gli accessi agli arabi israeliani. E ribadisce: "No a uno Stato palestinese"

Spianata delle Moschee
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Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, dispone un accesso limitato alla Spianata delle Moschee per gli arabi israeliani. La decisione è arrivata nonostante la contrarietà dello Shin Bet, l’intelligence di Israele, adducendo motivi di sicurezza. Nel frattempo, il primo ministro ribadisce il “no” alla creazione di uno Stato palestinese. Hamas: “Accordo? Solo con il ritiro completo delle truppe israeliane”.

Spianata delle Moschee limitata

Il primo ministro israeliano Netanyahu ha accettato la richiesta del ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir, di limitare l’ingresso degli arabi israeliani al complesso del Monte del Tempio/Spianata delle Moschee durante il Ramadan, nonostante il parere contrario dello Shin Bet. Lo scrive Hareetz.

“No allo Stato palestinese”

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha chiesto oggi al governo di respingere “ogni tentativo di imporre ad Israele in maniera unilaterale uno Stato palestinese“. Il premier, precisa un comunicato, ha sottoposto al voto dei ministri una dichiarazione in cui ribadisce l’opposizione di Israele ad ogni “diktat internazionale”. Dopo aver ribadito che un accordo con i palestinesi deve scaturire da trattative bilaterali, Netanyahu afferma che “un riconoscimento unilaterale dello Stato palestinese, dopo il massacro del 7 ottobre, elargirebbe un premio enorme al terrorismo… ed impedirebbe qualsiasi accordo di pace in futuro”.

Hamas: “Accordo solo con la fine della guerra”

Hamas ai fini di un eventuale accordo per il cessate il fuoco non accetterà “niente altro che una completa fine dell’aggressione, il ritiro dell’esercito d’occupazione da Gaza e la rimozione dell’ingiusto blocco della Striscia”. Lo ha detto il leader di Hamas Ismail Haniyeh su Telegram accusando Israele per la mancanza di progressi nei negoziati su una possibile intesa. Haniyeh ha insistito anche su un altro: quello della liberazione “dei prigionieri palestinesi che scontano pene di lunga durata”. Richieste che Israele ha già respinto in passato come “irricevibili”.

Fonte: Ansa