A 5 anni bambini schiavi nelle piantagioni lager. +14% di lavoro minorile in un decennio

Sono un milione e mezzo i minori schiavizzati in Africa dal business globale delle piantagioni. Ora uno studio dell'Università di Chicago svela le dimensioni di uno sfruttamento disumano

poveri
impegni e proclami sulla sostenibilità dei propri prodotti. Ma i colossi del settore del cioccolato hanno fallito nella lotta al lavoro minorile. Uno sfruttamento disumano che funesta le piantagioni di cacao di tutto il mondo, in particolare in Ghana e Costa d’Avorio. Oggi a livello globale, secondo stime diffuse, sono almeno 1,5 milioni di bambini, di età compresa tra 5 e 17 anni. Vengono ancora impiegati nella coltivazione e nel raccolto delle fave di cacao. Durante l’ultimo decennio il lavoro minorile è aumentato del 14%. Ed è coinciso con una crescita della produzione del 62%.

Piantagioni lager

La situazione peggiore per i piccoli lavoratori è quella vissuta nelle piantagioni della Costa d’Avorio e del Ghana. I due primi produttori al mondo dell’ambita materia prima. I dati emergono da una ricerca diretta dall’Università di Chicago. Commissionata dal dipartimento del Lavoro Usa. Ad essere svelate sono le difficili condizioni di lavoro dei minori. Nelle piantagioni del Sud del mondo. Un quadro che mette in luce mancanze. Violazioni dei diritti. E abusi subiti dai giovani lavoratori.

Un inferno

20 anni fa i principali produttori mondiali di cioccolato si erano impegnati ad abolire gli abusi sull’occupazione. Invece, riferisce l’Agi, il lavoro minorile pericoloso rimane diffuso nelle loro catene di approvvigionamento. Tra le attività pericolose e dannose che i piccoli raccoglitori devono eseguire c’è l’uso di strumenti affilati. Tante ore sotto al sole cocente. Oltre al lavoro notturno. E l’esposizione a prodotti agrochimici. A denunciare la clamorosa ipocrisia dei big del cioccolato è il gruppo di pressione Usa Corporate Accountability. Secondo il quale negli ultimi 20 anni “l’industria del cacao ha investito enormi competenze e risorse nelle pubbliche relazioni sulla sostenibilità. Ma l’aumento del lavoro minorile dimostra che non è riuscita a portare la stessa esperienza e gli stessi investimenti per creare una reale sostenibilità“.