Attacchi di orsi e lupi: allevatori esasperati

Sempre di più e sempre più vicini. L’orso M49 e i lupi, spesso ibridi, stringono d’assedio abitazioni, famiglie, campi e allevamenti facendo strage di greggi e mandrie, devastando le stalle e gli alveari e minacciando la sicurezza delle persone. Una situazione fuori controllo – lancia l’allarme Coldiretti – per la quale le misure ordinarie non bastano più e la resistenza di chi lavora e vive sul territorio è ormai al limite.

Si rischia l'abbandono di interi territori

Per questo oggi a Trento in piazza Dante per la prima volta oltre un migliaio di agricoltori e allevatori della Coldiretti sono scesi in città da malghe e pascoli, lasciando mucche e pecore, per chiedere azioni concrete. Simbolo della manifestazione in piazza la capretta “Cappuccetto rosso” scampata all’assalto dei lupi. L'hashtag lanciato è #stoconcappuccettorosso. Agli animali uccisi si aggiungono – precisa la Coldiretti – i danni indotti dallo spavento e dallo stato di stress provocato dagli assalti, con ridotta produzione di latte e aborti negli animali sopravvissuti. “Non si può far finta di niente come dimostrano le drammatiche storie di paura e danni degli agricoltori che per la prima volta potranno essere ascoltate dal vivo in piazza”, si legge in una nota dell'associazione di agricoltori. “Se non si risolve il problema si rischia l’abbandono di interi territori con la fine di un’economia di montagna che da sempre tutela l’ambiente e promuove le produzioni agricole Made in Italy più sostenibili”, spiega Coldiretti. Non solo: gli animali selvatici che distruggono i raccolti, sterminano gli animali, causano incidenti stradali per un totale di danni nei campi che – stima la Coldiretti – in Italia raggiunge i 100 milioni di euro, senza contare i casi in cui ci sono state purtroppo anche delle vittime. Ora gli allevatori chiedono un tavolo di discussione sul tema con il ministro dell'Agricoltura e il presidente della Regione Trentino Alto-Adige.