al Quaeda spezza le matite storiche del settimanale francese Charlie Hebdo

Stéphane Charbonnier, conosciuto come Charb, disegnatore e direttore del settimanale satirico Charlie Hebdo dal 2009. Nel 2013 era stato incluso nella lista di al Qaida delle undici persone “ricercate vive o morte per crimini contro l’islam”. La lista era stata pubblicata su un numero di Inspire, pubblicazione online in lingua inglese di al Qaida.

Jean Cabut, detto “Cabu”, 76 anni una delle figure storiche del giornale e già faceva parte della redazione di Hara-Kiri, da cui poi si svilupperà Charlie Hebdo. Quando nel 1970 la rivista venne chiusa, migrò con tanti altri nella redazione del neonato periodico parigino. Un padre fondatore, quindi, antimilitarista, spiritoanarchico e abituato a lavorare a briglia sciolta. Famoso il suo Grand Duduche, giovane e pigro studente nemico dei militari. Anche lui ha messo la sua firma sul numero “incriminato” del 2006, proprio con una vignetta su Maometto.

Bernard Verlhac, in arte Tignous, il più giovane 57 anni . Una penna diversa, più moderna, che disegna ad alti livelli dagli anni ’80-’90. Anche lui, però, non aveva risparmiato l’Islam con la sua satira e i terroristi non hanno risparmiato lui: “Dopo la primavera araba, l’estate araba” aveva scritto in una delle sue vignette, che raffigura una donna nuda in spiaggia con il velo integrale che le copre il viso.

Georges Wolinski, 80 anni, era nato a Tunisi da una madre franco-italiana e un padre ebreo polacco. Arrivato in Francia all’età di 13 anni, era uno dei collaboratori storici di Hara-Kiri e poi di Charlie Hebdo. Decorato con la Legion d’onore nel 2005, era uno dei più conosciuti disegnatori satirici francesi i cui personaggi stralunati e irriverenti sono comparsi anche in molte pubblicità. Era anche sceneggiatore di fumetti disegnati da altri, come Paulette di Georges Pichard. Georges Wolinski, apprezzato in Italia è stato collaboratore di varie riviste, tra cui “il Male”.

Il settimanale ha sempre puntato sulla satira dallo spirito sarcastico e irriverente. Purtroppo questa non è la prima volta che il periodico era sotto attacco e le minacce da parte dell’Islam estremista. Nel 2006, la redazione aveva già ricevuto minacce dopo aver deciso di mandare in stampa le caricature di Maometto già pubblicati in un giornale danese, Jyllands Posten, soggetto di minacce di morte e attacchi. Centinaia di lettere minatorie erano arrivate direttamente ai disegnatori di Charlie Hebdo.