Cosenza, due arresti per l’aggressione al giornalista Santagata

Grazie alle telecamere di sorveglianza, sono state identificate le due persone ritenute responsabili dell'aggressione a Santagata

Il giornalista Michele Santagata

Si chiude il cerchio sui presunti responsabili dell’aggressione compiuta l’8 settembre scorso nel pieno centro di Cosenza ai danni del giornalista Michele Santagata, blogger del sito Iacchitè.

Il Personale della Polizia di Cosenza ha eseguito stamani un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip su richiesta della Dda di Catanzaro, nei confronti di due soggetti ritenuti responsabili di tentata violenza privata e lesioni, aggravate dal metodo mafioso, nei confronti del giornalista.

Le violenze e le intimidazioni

Lo scorso 8 settembre, Santagata era stato avvicinato davanti all’ingresso della redazione, a poche centinaia di metri dalla Questura, da due persone che, scese da un’auto, lo avevano minacciato e poi picchiato con calci e pugni, procurandogli alcune lesioni. L’aggressione era stata immortalata nei filmati delle telecamere di sorveglianza di alcuni esercizi commerciali.

Secondo l’accusa l’intenzione dei due era di dissuadere la vittima dalla pubblicazione di notizie su personaggi coinvolti in recenti vicende giudiziarie di ‘ndrangheta e di corruzione. “Togli le fotografie dell’avvocato Manna e non ti permettere di scrivere più di Patitucci. La prossima volta ti tagliamo la testa!”, avevano infatti urlato al blogger i due malviventi.

I due arrestati

Le urla dei passanti avevano costretto gli aggressori a fuggire dopo che Santagata era ormai a terra, ferito e sanguinante. Oggi, per quel feroce pestaggio dei primi di settembre, sono stati arrestati Marco Lucati, 30 anni, e Antonio Procopio, 33enne di Casali del Manco.

La Dda di Catanzaro, diretta da Nicola Gratteri, ha loro contestato i reati di minacce gravi e lesioni aggravate dal metodo mafioso. La vittima, finita al pronto soccorso, aveva fornito alla Mobile di Cosenza, guidata da Fabio Catalano, una serie di indicazioni sui “picchiatori”.

Gli investigatori della Squadra mobile avevano scansionato i fotogrammi per isolare i volti delle due persone ritenute responsabili del pestaggio, identificando e arrestando Lucati e Procopio per ordine del Gip di Catanzaro, Paola Ciriaco.

Indizi univoci

Gli indizi nei loro confronti – evidenzia la Gazzetta del Sud – sono univoci e confortanti: oltre al riconoscimento fatto dal blogger e ai filmati degli impianti di videosorveglianza della zona, vi sono anche le indicazioni di due testimoni oculari.

In casa dei due indagati, inoltre, i poliziotti del questore Giovanna Petrocca, hanno trovato e sequestrato pure i vestiti che Lucati e Procopio indossavano al momento del pestaggio.