FOCSIV, OGGI E DOMANI LA CAMPAGNA “ABBIAMO RISO PER UNA COSA SERIA”

Oggi e domani, 4.000 volontari della Federazione Organismi Cristiani di Servizio Internazionale Volontario (Focsiv) saranno in mille piazze e parrocchie italiane per la 13° edizione della Campagna nazionale “Abbiamo Riso per una cosa seria. La fame si vince in famiglia”. A fronte di una donazione minima di 5 euro, sarà possibile finanziare 30 interventi a sostegno delle comunità contadine in Africa, America Latina ed Asia e garantire la sicurezza alimentare a 30mila famiglie dei Sud del mondo.

“Il pacco di riso offerto nelle piazze – spiegano i promotori – rappresenta la consapevolezza che si possono percorrere strade diverse di sviluppo economico e umano, capaci di mettere al centro le persone, le famiglie, le comunità. Un primo passo, questo, verso lo sradicamento della fame e della povertà”. La Campagna si avvale della collaborazione di Coldiretti e Campagna Amica; del Patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali; della diffusione nei Centri Missionari Diocesani dell‘Organismo Pastorale della Cei Missio e del sostegno di Ubi Banca e Ismea.

Novità dell‘edizione 2015, il legame tra il lavoro dei risicoltori italiani, oggi in difficoltà a causa dal sistema dell‘agribusiness, e quello dei contadini del Sud del mondo, più poveri per le politiche di sfruttamento delle terre e della scelta delle monoculture. “Il pacco di riso che proponiamo – – sottolinea Gianfranco Cattai, presidente Focsiv – è un prodotto proveniente dalle nostre terre, che racconta un‘agricoltura fatta da gente che crede in una modalità produttiva diversa dal modello delle aziende multinazionali dell‘agroalimentare”.

Don Michele Autuoro, direttore dei Centri missionari diocesani dell‘Organismo pastorale della Cei Missio, sottolinea che “Aderire alla campagna ‘Abbiamo Riso per una cosa seria’ ha un valore evangelico: si continua il miracolo narrato nei Vangeli quando Gesù con pochi pani condivisi da un ragazzo sfama una moltitudine di uomini e donne”. “Un piccolo gesto di condivisione – conclude don Autuoro – diventa molto per chi non ha nulla”.