Incassavano buoni spesa Covid senza averne diritto, 89 famiglie denunciate

Il fatto è avvenuto nel Reggino, i nuclei familiari coinvolti avevano dichiarato condizioni di indigenza non sussistenti o fittizie

I buoni spesa (immagine di repertorio)

Hanno dichiarato di versare in condizioni di difficoltà economiche o di indigenza ottenendo indebitamente l’erogazione di buoni spesa Covid 19 per un valore di oltre 26 mila euro.  Sono 89 nuclei familiari, denunciati dalla Guardia di finanza a Villa San Giovanni.

A scoprire i ‘furbetti’, i finanzieri della locale compagnia e i loro colleghi del Comando provinciale di Reggio Calabria. L’attività ispettiva è andata avanti per mesi con controlli specifici nei confronti dei soggetti che hanno percepito il contributo statale destinato alle famiglie in evidente stato di bisogno, maggiormente colpite dagli effetti derivanti dall’emergenza sanitaria.

Dagli accertamenti è emerso così che uno o più componenti dei nuclei familiari controllati, a seconda dei casi, avevano un reddito. C’è chi aveva ricevuto lo stipendio, anche per cospicui importi a fronte di rapporti d’impiego regolari. Chi aveva percepito il reddito di cittadinanza o l’indennità di disoccupazione o altre prestazioni sociali agevolate. Infine c’era chi aveva alterato il proprio stato di famiglia indicando soggetti fittizi o non residenti per incrementare la somma da percepire.

Le 89 famiglie di Villa San Giovanni si aggiungono ai 137 nuclei familiari della provincia di Reggio che, secondo gli accertamenti eseguiti negli ultimi mesi dalla Guardia di finanza, hanno ottenuto indebitamente i “buoni spesa Covid”.

I trasgressori sono stati segnalati al Comune di Villa San Giovanni che adesso potrà avviare il recupero delle somme erogate. Inoltre i protagonisti del brutto affare dovranno versare sanzioni amministrative per oltre 79 mila euro.