E' morto il filosofo Mario Perniola: aveva 76 anni

Lutto nel mondo della cultura. Alle quattro di stamattina si è spento Mario Perniola, uno dei massimi filosofi contemporanei italiani che ha dedicato tutta la sua vita all'estetica – in articolare al “super-estetico” – e alla cultura del post moderno. Il prossimo 20 maggio avrebbe compiuto 77 anni: era nato a Asti nel 1941.

Già ordinario di estetica all'Università degli studi di Roma “Tor Vergata”, ha diretto il Centro di Studio e di Documentazione “Linguaggio e pensiero” presso la stessa università e la rivista di studi culturali e di estetica Agalma, aveva appena pubblicato per Bompiani il saggio “Estetica italiana contemporanea. Trentadue autori che hanno fatto la storia degli ultimi cinquant'anni” in cui mostrava come l'estetica “abbia giocato un ruolo essenziale nell'autorappresentazione della società borghese, al punto da costituirne l'inconscio politico”.

Il Sex appeal dell'inorganico

Famosissimo il suo testo “Il Sex appeal dell'inorganico” (Einaudi, 2004) dove evidenziava come rock, fantascienza, realtà virtuale, droga, cyberpunk e splatterpunk, nonchè performance sportive e teatrali siano ormai parte di una stessa cultura. Questo calderone ha determinato il passaggio da una sessualità organica, fondata sulla naturale differenza dei sessi, a una sessualità neutra, inorganica, artificiale,  estranea ai vecchi valori di bellezza, età e genere.

Filosofia della Letteratura

Il suo primo interesse verteva sulla filosofia della letteratura. Del 1966 il volume “Il Metaromanzo” nel quale studiava il fenomeno dell'autoreferenzialità in molti scrittori del Novecento (da Henry James, Joseph Conrad, André Gide a Henry Miller e altri). Il libro – che fu molto apprezzato dal poeta Premio Nobel Eugenio Montale – sollevò vivaci polemiche.

La controcultura

Nel 1966 il suo primo contatto con la “controcultura“: è infatti testimone della prima contestazione studentesca radicale avvenuta all'Università di Strasburgo nel novembre-dicembre del '66. In quella occasione venne redatto il famoso pamphlet Della miseria dell'ambiente studentesco.

Estetica

Una parte cospicua del lavoro di Perniola riguardò l'estetica e la storia dell'estetica. Molte le opere dal 1990 ad oggi, due quelle storiograficheEstetica contemporanea. Un panorama globale del 2011, che attraverso l'individuazione di sei categorie (vita, forma, conoscenza, azione, sentire e cultura, espone le teorie dei principali pensatori del Novecento non solo occidentali, ma anche extraeuropei, e  Strategie del bello. Quarant'anni di estetica italiana (1968-2008) del 2009. Perniola pensava che il sapere e la cultura estetica dovessero continuare ad avere un posto privilegiato in Occidente, sfidando l'arroganza dell'establishment politico, la volgarità dei mass-media e la spudoratezza plutocratica. 

I mass media

Grande era il suo interesse per i mezzi di comunicazione di massa fin dal 1968. Tra i tanti, citiamo quelli sulla rivoluzione iraniana del 1979, sulla caduta del Muro di Berlino nel 1989 e sull'attacco alle Torri gemelle a New York l'11 settembre 2001. Eventi storici epocali che – riteneva – hanno messo in crisi la differenza tra reale e impossibile.

Tra i suoi ultimi interventi quelli dedicati ai social network. ''Negli ultimi anni – diceva in un'intervista a l'Espresso del 2016 – c'è stato un vero e proprio boom di anziani che si sono iscritti a Facebook … è abbastanza naturale che il tema della morte e dei memoriali sia diventato più presente … con il pericolo che Facebook si trasformi in un cimitero ecumenico e globale''. Perniola si è spento nella sua casa romana attorniato dall'affetto dei suoi cari.