52 anni di sacerdozio per l’ex studente di San José de Flores

Bergoglio

Sono trascorsi 52 anni e adesso quel giovane sacerdote è vescovo di Roma. Oggi Jorge Mario Bergoglio celebra l’anniversario della sua ordinazione sacerdotale. Avvenuta il 13 dicembre 1969 per l’imposizione delle mani dell’arcivescovo di Cordoba. Monsignor Ramon José Castellano ordinò sacerdote l’attuale Pontefice. Il “pastore con il profumo delle pecore” che venerdì festeggerà il suo 85esimo compleanno.AnniSergio Rubin e Francesca Ambrogetti raccontano come è scoccata la vocazione al sacerdozio. Il 17enne Jorge Mario Bergoglio doveva raggiungere i compagni di scuola alla “Giornata dello studente“. Prima però decise di passare alla parrocchia di San José de Flores. Lì trovò un sacerdote che non conosceva. Parlarono a lungo e gli fece subito una grande impressione. Chiese di potersi confessare. Così scoprì la sua vocazione religiosa. Non andò alla festa scolastica. Tornò a casa convinto di voler diventare sacerdote. L’incontro diretto con un Dio che prima cerchi. E che poi viene a cercarti. Alla base del sacerdote. Del vescovo. Del Papa. E dell’uomo Bergoglio. Alla scrittrice Olga Wornat confessò: “Ciò che mi piace di più è essere prete”. Perciò “preferisco essere chiamato padre”. A 21 anni entrò in seminario. Scelse la Compagnia di Gesù. A marzo 1958 iniziò il noviziato a Buenos Aires nel seminario di Villa Devoto. Dopo un periodi in Cile si è laureato in filosofia nel 1963. Dal 1964 ha insegnato per un triennio letteratura e psicologia nei collegi di Santa Fe’ e Buenos Aires. Il 13 dicembre 1969 ricevette l’ordinazione presbiterale dall’arcivescovo Castellano.anniProsegue la preparazione tra il 1970 e il 1971 in Spagna. E il 22 aprile 1973 emette la professione perpetua nei gesuiti. Di nuovo in Argentina, è maestro di novizi a Villa Barilari a San Miguel. Professore alla facoltà di teologia. Consultore della provincia della Compagnia di Gesù. E rettore del Collegio. Il 31 luglio 1973 viene eletto provinciale dei gesuiti dell’Argentina. Sei anni dopo riprende il lavoro nel campo universitario. E, tra il 1980 e il 1986, è di nuovo rettore del collegio di San Giuseppe, oltreché parroco ancora a San Miguel. Nel marzo 1986 va in Germania per ultimare la tesi dottorale. Quindi i superiori lo inviano nel collegio del Salvatore a Buenos Aires. E poi nella chiesa della Compagnia nella città di Cordoba. Come direttore spirituale e confessore. È il cardinale Antonio Quarracino a volerlo come suo stretto collaboratore a Buenos Aires. Così il 20 maggio 1992 Giovanni Paolo II lo nomina vescovo titolare di Auca. E ausiliare di Buenos Aires. Il 27 giugno riceve nella cattedrale l’ordinazione episcopale proprio dal cardinale. Come motto sceglie “Miserando atque eligendo”. Cioè guardò con misericordia e scelse. Nello stemma inserisce il cristogramma IHS. Simbolo della Compagnia di Gesù. È subito nominato vicario episcopale della zona Flores. E il 21 dicembre 1993 diviene vicario generale. Nessuna sorpresa dunque quando, il 3 giugno 1997, è promosso arcivescovo coadiutore di Buenos Aires. Passati neppure nove mesi, alla morte del cardinale Quarracino gli succede, il 28 febbraio 1998. Come arcivescovo. Primate di Argentina. Ordinario per i fedeli di rito orientale residenti nel Paese sudamericano. Gran cancelliere dell’Università Cattolica. Nel concistoro del 21 febbraio 2001, Giovanni Paolo II lo crea cardinale. Il 13 marzo 2013 Jorge Mario Bergoglio viene eletto al Soglio di Pietro. Primo Papa gesuita e americano. E il primo col nome di Francesco. Un pontificato caratterizzato da iniziative e riforme. Per coinvolgere tutti i cristiani in un nuovo slancio missionario. Con l’obiettivo di portare l’amore di Gesù. A tutta l’umanità.