Sierra Leone, si aggrava il bilancio dell’alluvione: 400 morti e 600 dispersi

Un bilancio drammatico quello rilasciato dalla Bbc sulla tremenda alluvione abbattutasi su Freetown, capitale della Sierra Leone, nella giornata del 14 agosto: sarebbero infatti almeno 400 le vittime della catastrofe, alle quali si aggiungono oltre 600 dispersi. A riferirlo, ripreso dall’agenzia britannica, sarebbe stato un portavoce del governo sierraleonese. Mentre si continua a lavorare senza sosta nel mare di fango che ha investito buona parte della città, il presidente dello Stato africano, Ernest Bai Koroma, ha diramato una richiesta “d’aiuto urgente” poiché “intere comunità sono state spazzate via” dalla furia delle piogge. Il maltempo incessante degli ultimi giorni aveva provocato, nottetempo, il distacco di vere e proprie montagne di materiale terroso dai costoni delle colline, il quale si era poi riversato sulla capitale investendo case, auto e persone. Già a disastro in corso, l’obitorio dell’ospedale cittadino era colmo di corpi.

Rischio epidemie

Lo stesso presidente Koroma, nella giornata di ieri, aveva fatto visita a Freetown, ribadendo che gli abitanti avevano “bisogno di aiuti immediati”. Nel frattempo, la Croce Rossa ha diramato un allarme legato al possibile propagarsi di epidemie, invitando ad effettuare al più presto la sepoltura delle prime vittime che, secondo quanto riferito, dovrebbe avvenire già oggi. A tal proposito, il portavoce delle Nazioni Unite in Sierra Leone, Stephane Duharric, ha fatto sapere che le squadre di soccorso dell’Onu sono state mobilitate e che, al momento, “si stanno mettendo a punto piani d’azione per arginare qualsiasi potenziale diffusione di epidemie legate all’acqua, come il colera, il tifo e la diarrea”.

Devastazioni a Freetown

Un dramma, quello di Freetown, che continua ad aumentare le sue proporzioni, con un bilancio di vittime che sembra destinato a crescere: “L’intera comunità è ora in lutto – ha spiegato il portavoce presidenziale Abdulai Baraytay -. Molte persone care risultano ancora disperse, ben oltre 600″. Completamente devastati interi quartieri, come il periferico distretto di Regent nel quale, nei pressi della collina retrostante, sorgevano molte delle case più povere, completamente spazzate via dai torrenti di fango: l’alluvione aveva colto la città ancora nel sonno.