Ad agosto 250 mila “stagionali”, ma 3 posti su 10 restano scoperti

Icontratti stagionali ci sono, in tre casi su dieci. mancano lavoratori disposti a firmarli. E, per esempio, in  Veneto si elencano le qualifiche difficili da trovare per una assunzione su 3. Sono le imprese del Nord-Est quelle che incontrano maggiori difficoltà nel reclutamento del personale. Il Veneto è tra le regioni italiane in cui il mancato incontro tra le esigenze occupazionali delle imprese e le caratteristiche dei lavoratori disponibili impatta maggiormente sul mercato del lavoro. Sono le principali evidenze messe in luce dal report a cura di ClicLavoro Veneto e Veneto Lavoro sul tema della mancata corrispondenza tra domanda e offerta nel mercato del lavoro e dei fattori che lo alimentano. Dei 250mila contratti di lavoro che le imprese dell’industria e dei servizi intendono stipulare nel mese di agosto, in aumento tendenziale del 7,9%, il 30% comporterà difficoltà di reperimento. Sono alcune delle informazioni, riferisce Adnkronos, contenute nel Bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, sulla base dei contratti di lavoro di durata superiore al mese che le imprese prevedono di attivare ad agosto. Intanto le cifre del mercato del lavoro straniero in Italia sono cresciute nei ristoranti e negli alberghi fino a raggiungere una soglia mai raggiunta, superando il numero di ingressi italiani. Il personale non qualificato immigrato assunto entro dicembre supererà la quota italiana, attestandosi al 51,2%, con 1240 immigrati assunti su un totale di 2420 addetti.

Cucine sempre più global

Per la prima volta, tra fornelli e tavoli dei ristoranti, gli stranieri occupano la maggioranza dei posti di lavoro. Un nuovo pasticcere, gelataio, aiuto cuoco su quattro è straniero. Un inarrestabile trend di crescita che riguarda tutte le attività della ristorazione. Le statistiche fotografano un boom di assunzioni non stagionali nei comparti “ristorazione, servizi turistici e accoglienza”. L’internazionalizzazione della ristorazione italiana riguarda cuochi in alberghi e ristoranti (17,1%), addetti alla preparazione, cottura e distribuzione di cibi (9,1%), camerieri (16,6%), spostamento merci (34,7%), pulizia (48,3%), mansioni commerciali (28,3%). Il boom di assunzioni di stranieri (51,7%) riguarda soprattutto “i mestieri di supporto in cucina a cuochi e camerieri, lavando le stoviglie, il pentolame, mantenendo pulite le attrezzature, predisponendo gli ingredienti da lavorare e verificandone la disponibilità in dispensa”. Mansioni faticose, poco retribuite ma necessarie. Tra i lavori per cui la quota dei neoassunti stranieri è superiore alla media ci sono anche i conciatori di pelle e pellicce (29,6% delle nuove assunzioni), pittori e decoratori (25%), falegnami e operai del legno (13,6%). Dai dati emerge che gli italiani scelgono sempre meno i mestieri (specialmente quelli legati alla ristorazione) che impegnano anche nei weekend e nelle festività. Così entro la fine del 2015 oltre 52mila posti di lavoro sono andati a stranieri. Le entrate programmate nel mese in corso mettono in luce variazioni in aumento sia nel settore industriale (+10,7% le entrate rispetto ad agosto 2018), sia nei servizi (+6,8%). Anche le previsioni per l’intero trimestre agosto-ottobre presentano uno scenario positivo, con una crescita rispetto all’analogo periodo del 2018 di 52,6mila attivazioni, quale risultante di circa 39,6mila contratti da attivare nel terziario e 13mila nell’industria, ricostruisce Adnkronos.

La situazione regione per regione

Nel settore industriale, a trainare la domanda di lavoro sono i comparti della metallurgia e nella meccatronica con aumenti previsti superiori ai 2.000 contratti rispetto al mese di agosto del 2018; nel terziario, invece, oltre ai servizi alla persona (4.140 contratti in più), sono previsti significativi aumenti (superiori alle 2.000 entrate rispetto ai dodici mesi precedenti) nel comparto turistico (+2.320), nei servizi di trasporto e logistica (+2.470) e nei servizi avanzati di supporto alle imprese (+2.060). Altro elemento positivo da segnalare è l'elevata incidenza di giovani ricercati dalle aziende: su 250mila contratti da attivare in agosto, infatti, circa un terzo è rivolto agli under 30, ricercati principalmente nel settore terziario e in particolare nella filiera turistica (42% delle entrate previste). Cresce ancora, evidenzia Adnkronos, la quota di figure di difficile reperimento che si attesta al 30% del totale delle entrate a fronte del 24% fatto segnare ad agosto del 2018. Il borsino delle professioni mostra che le aziende hanno particolari difficoltà nel mese di agosto a reperire figure tecnico-informatiche (oltre il 50% dei contratti possiede tale caratteristica), artigiani e operai della filiera alimentare (51% di figure di difficile reperimento) e operatori del settore wellness (52%). In tutte le aree del paese dovrebbero crescere i contratti da attivare rispetto al mese di agosto 2018. In particolare, nel Nord-Ovest le entrate programmate risulterebbero circa 75 mila, con un aumento in chiave tendenziale di oltre 10mila entrate. Rilevante è anche l’incremento previsto nel Mezzogiorno che, con 69,2mila contratti, crescerebbe di circa 5.000 entrate. Più contenuti, infine, gli incrementi che si prevede vengano registrati nel Centro (+2.200 attivazioni) e nel Nord-Est (+900 circa).