Al via il 19esimo congresso del Pcc: Xi verso la riconferma

Sette giorni che non cambieranno il volto della Cina, ma consolideranno la leadership di Xi Jinping alla guida del Dragone. A Pechino è tutto pronto per l’apertura del 19esimo congresso del Partito comunista cinese, fondato nel 1921. L’appuntamento servirà a ufficializzare il secondo mandato di Xi come segretario generale del Pcc, consolidando il potere per altri 5 anni e probabilmente anche oltre, e per designare un robusto ricambio della governance.

Nomine

Sui 7 componenti del Comitato permanente del Politburo, uno degli organi chiave da rinnovare, cinque, tranne Xi e il premier Li Keqiang, hanno superano i limiti taciti d’età. Xi, nelle attese, terrà in apertura un lungo intervento nella Grande sala del popolo durante il quale illustrerà i principali obiettivi raggiunti nell’ultimo quinquennio e tracciando le priorità per i prossimi anni.

I principi di Xi

Non solo: nella Costituzione del Pcc saranno inseriti anche i “principi“, i contributi di Xi alle strategie sulla governance attualizzata della Cina. Una mossa, ha spiegato e ufficializzato per la prima volta il portavoce congresso, Tuo Zhen, che rappresenta l’ultima conquista dell’adattamento del marxismo al contesto cinese, in funzione di “una nuova visione, pensiero e strategie“. Tuo ha impiegato quasi due ore di conferenza stampa per illustrare i progressi fatti dal Paese sotto la guida di Xi negli ultimi 5 anni in una vasta gamma di settori, dalla lotta alla povertà a quella contro la corruzione.

Cina più aperta

La Cina, ha aggiunto, vuole andare avanti “con le riforme strutturali economiche e aprire il Paese al resto del mondo”. Pechino aprirà di più i suoi mercati provando a rassicurare le compagnie straniere tra le crescenti critiche di Usa e Ue. Il Pcc “espanderà la nostra apertura”, ha aggiunto Tuo, ripetendo le promesse ufficiali di “proteggere i diritti e gli interessi legittimi” degli investitori stranieri. I capitali esteri in Cina, scesi dell’1,2% nei primi 7 mesi dell’anno, segnalano un’evidente preoccupazione. Sul piano “made in China 2025“, che vuole rialzare la produzione manifatturiera, Tuo ha detto che le relative politiche tratteranno allo stesso modo società estere e domestiche.

Restrizioni

Mentre i delegati provenienti da tutte le province del Paese giungono a Pechino una serie di restrizioni scandiscono la vita della capitale. La più nota è quella che riguarda Airbnb. La popolare piattaforma di alloggi temporanei ha dichiarato esplicitamente, nei giorni scorsi, che non si potranno affittare case o stanze a Pechino per almeno tutto il mese di ottobre, fino alla conclusione del Congresso, all’interno della cerchia del sesto anello della capitale. Airbnb ha promesso il rimborso a tutti coloro che avessero già prenotato una stanza in un raggio di venti chilometri da piazza Tian’anmen, cuore del potere politico di Pechino, e che dovranno arrangiarsi diversamente.

Bocche cucite

Le restrizioni prendono di mira anche i funzionari del partito. Il segretario politico di Pechino, Cai Qi, nelle scorse settimane, ha chiesto espressamente ai quadri locali del partito di eliminare tutti i fattori che possono causare instabilità e di evitare rumors, in particolare sulla sorte di personaggi di spicco della politica, secondo quanto scriveva il quotidiano Beijing News nei giorni scorsi. “Dobbiamo essere consci dell’importanza del duro lavoro e sforzarci al 120% per assicurare la sicurezza e la stabilità di Pechino e creare un buon contesto sociale per il diciannovesimo Congresso“, ha spiegato Cai agli alti funzionari della capitale.

Religione nel mirino

Sempre ai funzionari del Pcc è rivolto anche l’invito contenuto in un editoriale comparso alcuni giorni fa sul Quotidiano del Popolo, il giornale ufficiale del partito, ovvero quello di non lasciarsi prendere dalla “anestesia spirituale” della fede religiosa, bollata come superstizione. Molti funzionari sono stati recentemente accusati di avere ceduto a fedi religiose o alla geomanzia, come nel caso dell’ex zar degli apparti di Sicurezza cinesi, Zhou Yongkang, condannato all’ergastolo per reati multipli. Nell’editoriale, citato dall’agenzia Reuters, vengono menzionati espressamente il cristianesimo e il buddhismo tra le fedi religiose. “La superstizione è inquinamento del pensiero e anestesia spirituale che non può essere sottovalutatare che deve essere eliminata a fondo”,commenta il giornale ufficiale del Pcc.

Sicurezza

La lista di restrizioni nei giorni del Congresso comprende anche l’utilizzo di droni e i servizi di corrieri, molto popolari in città, che non potranno recapitare alcune merci nei prossimi giorni, tra cui prodotti liquidi, gel e polveri. Non potrà essere recapito a domicilio neppure alcun tipo di materiale che possa essere utilizzabile per la fabbricazione di ordigni esplosivi, scrive il South China Morning Post, comprese le sveglie. Il Ministero della Pubblica Sicurezza ha messo in allerta anche i vigili del fuoco in tutto il Paese, mentre ai vigili urbani è stato chiesto di fare “tutto ciò che serve” per prevenire incidenti stradali di grandi dimensioni.

Stop alla movida

Le restrizioni non potevano non colpire la vita notturna. I magazine focalizzati sulle attività ricreative della capitale cinese lo hanno già messo per iscritto: anche in assenza di un invito chiaro, a molti club della capitale è stato fatto capire che sarebbe molto meglio se rimanessero chiusi nei prossimi giorni, fino a quando i 2287 delegati del Congresso, in gran parte già arrivati a Pechino, non lasceranno la città. Lo Yugong Yishan, il Temple e il Dada, alcuni dei più noti locali notturni per la musica dal vivo hanno già pubblicato l’avviso di chiusura fino al 26 ottobre prossimo, quando il “grande diciannovesimo” avrà emesso i suoi verdetti e i delegati avranno lasciato la capitale.