#CasaRoma: assistenza abitativa a 6.000 famiglie entro il 2019

Affrontare il disagio abitativo presente nella Capitale, offrendo sostegno alloggiativo a circa 6.000 famiglie in tre anni. Potenziare lo scorrimento delle graduatorie per dare risposta a quanti attendono da troppo tempo di vedersi assegnato un alloggio di Edilizia residenziale pubblica (Erp). Chiudere i Centri di assistenza alloggiativa temporanea (Caat) entro il 2018 mettendo fino allo spreco di risorse pubbliche per potenziare le forme di sostegno economico ai nuclei familiari. Svuotare le occupazioni abusive ripristinando la legalità senza penalizzare coloro che hanno diritto all’assistenza. Predisporre strumenti per tutelare sempre i soggetti in condizione di fragilità sociale. Sono i contenuti della strategia #CasaRoma, messa a punto dall’amministrazione capitolina mediante due delibere presentate in Campidoglio e riportata sul sito istituzionale Roma Capitale.

6000 famiglie bisognose

Ad illustrare le Linee guida per un Piano di azione per il disagio abitativo e il nuovo Servizio di assistenza e sostegno socio alloggiativo temporaneo (Sassat) per il diritto all’abitare delle persone in condizione di fragilità sociale, la sindaca Virginia Raggi, l’assessore al Bilancio, Patrimonio e Politiche abitative Andrea Mazzillo e l’assessora alla Persona, Scuola e Comunità solidale Laura Baldassarre.

Con #CasaRoma il Campidoglio punta a dare assistenza abitativa a circa 6.000 famiglie entro il 2019. Tale risultato è raggiungibile con una serie di strumenti diversificati, che prevedono un sostegno economico per la locazione sul mercato privato o l’assegnazione di nuove abitazioni:

 Buono casa e sostegno fragilità: 1.400 famiglie
*  Scorrimento graduatorie Erp: 1.200 assegnazioni
 Frazionamenti immobili Erp: 1.200 alloggi
 Contributo all’affitto: 1.000 nuclei familiari
 Nuove abitazioni: acquisizione di 600 unità
*  Autorecupero: 400 alloggi
*  Beni sequestrati e confiscati alla criminalità: 300 abitazioni

Le linee guida

Le Linee guida ispireranno il “Piano di azione per superare il disagio abitativo della Capitale d’Italia”, che sarà redatto da un Comitato attuativo: ne faranno parte rappresentanti del Gabinetto della Sindaca, dei Dipartimenti interessati e dei Municipi di Roma Capitale. Il Piano andrà sottoposto all’approvazione dell’Assemblea Capitolina entro il 31 dicembre 2017. Un altro atto dovrà invece recepire i recenti provvedimenti di Giunta Regionale relativi al Programma straordinario di interventi per l’emergenza abitativa di Roma Capitale e sostituire conseguentemente la Deliberazione 50/2016 (cosiddetta delibera Tronca).

I soggetti destinatari

I soggetti destinatari delle azioni previste dalle linee guida appartengono a due categorie: coloro che hanno presentato domanda per un alloggio Erp, avendone i requisiti, sia che si trovino in graduatoria o meno; i soggetti in condizioni di fragilità o precarietà economica (famiglie in condizioni di povertà, famiglie con disoccupati o a basso reddito, ceto medio impoverito).

Per reperire le risorse necessarie all’implementazione del Piano di azione si farà affidamento su tutti i finanziamenti nazionali e comunitari attivabili, sulla valorizzazione e cessione di immobili e aree di proprietà comunale, sulla riduzione degli affitti passivi ora pagati dall’amministrazione per le sedi istituzionali, gli alloggi Erp e i Caat. Attualmente sono a disposizione circa 35 milioni di euro l’anno che il Campidoglio eroga per il Buono Casa, la locazione dei Caat e il Contributo all’affitto. A questi si aggiungono i 40 milioni di euro recentemente stanziati dalla Giunta regionale del Lazio in attuazione del Programma straordinario per l’emergenza abitativa: 30 milioni sono destinati al reperimento di nuove abitazioni e 10 milioni per interventi di autorecupero edilizio nel complesso dell’ex Ipab San Michele.

Il censimento degli alloggi

Il Piano di azione dovrà prevedere un censimento puntuale degli alloggi non utilizzati o abbandonati, dei beni confiscati e sequestrati alla criminalità accessibili e degli immobili inseriti nei Piani di Zona. Al reperimento di nuove abitazioni si procederà mediante l’acquisto dell’invenduto residenziale pubblico e privato, di immobili di proprietà di enti pubblici o di congregazioni religiose, gli interventi di edilizia sociale e di autorecupero, il frazionamento degli alloggi pubblici esistenti, la riqualificazione di immobili per il co-housing (per anziani e disabili).

Parallelamente si procederà per fasi a un’opera di ripristino della legalità con l’indicazione delle priorità per gli sgomberi di immobili occupati abusivamente da destinare allo scorrimento delle graduatorie, il censimento degli occupanti senza titolo di immobili pubblici e privati, l’aggiornamento graduatorie vigenti all’insegna di trasparenza e accessibilità.

Il Sassat

La delibera della Giunta capitolina introduce il nuovo Servizio di assistenza e sostegno socio alloggiativo temporaneo (Sassat) per il diritto all’abitare delle persone in condizione di fragilità sociale. La sua attivazione è legata all’attuazione del Piano generale assistenziale alternativo ai Caat (Centri di assistenza alloggiativa temporanea) e si fonda sull’impiego economico dei risparmi derivanti proprio dalla loro chiusura, che ammontano a 12 milioni di euro già disponibili.

Il Piano prevede l’assegnazione di alloggi messi a disposizione dall’Amministrazioneper un periodo non superiore a 24 mesi, in una prima fase, per quei nuclei attualmente inseriti nei Caat capitolini che per comprovati motivi non sono in condizioni di intraprendere percorsi di autonomia nel breve periodo e necessitano quindi di un supporto di tipo sociale, volto a promuovere percorsi di empowerment.

I percorsi di accompagnamento

La grande novità introdotta da questa Amministrazione consiste nell’affiancare all’assistenza alloggiativa i percorsi di accompagnamento per uscire dalla condizione di fragilità economica e sociale previsti dal Sassat. Quest’ultimo, una volta a regime, verrà esteso a tutti i cittadini non assegnatari di altre misure di sostengo all’abitare che si trovano in condizioni di fragilità.

Il reperimento degli immobili necessari sarà gestito dal Dipartimento politiche abitative, che dopo l’assegnazione trasferirà le relative competenze ai Municipi di riferimento. Questo consentirà alle strutture territoriali di seguire con maggiore attenzione il percorso previsto dal Sassat. Per ogni destinatario del Servizio infatti sarà realizzato un progetto individualizzato, gestito dagli stessi servizi sociali municipali. Per le esigenze di implementazione del Sassat vengono rafforzate le risorse umane del Dipartimento Politiche sociali, sussidiarietà e salute e dei Municipi, con particolare riguardo alle figure amministrative e agli assistenti sociali, preliminarmente al trasferimento di competenze.

Una Cabina di regia con i Dipartimenti coinvolti e i Municipi interessati si occuperà dell’attuazione e del monitoraggio del Piano. Grande attenzione sarà rivolta alla possibilità di utilizzare immobili del patrimonio disponibile e indisponibile di Roma Capitale e beni confiscati alla criminalità: entro il 30 ottobre 2017 si dovrà predisporre una mappatura degli immobili, con le stime economiche degli interventi manutentivi necessari.