L’assessment energetico per la pubblica amministrazione

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Alexandra Mogilatova, Direttore Generale EXITone S.p.A

A livello di sistema Paese, la razionalizzazione della spesa pubblica e l’efficientamento dell’utilizzo delle risorse finanziarie hanno ormai assunto un’importanza fondamentale nella gestione complessiva della Pubblica Amministrazione, come testimoniato dalle più recenti disposizioni legislative in materia di Spending Review. In tale contesto, un settore che presenta ampi margini di intervento riguarda la gestione energetica delle strutture in uso alle Pubbliche amministrazioni, a cui va attribuita una spesa annua complessiva pari ad oltre 4.500 milioni di euro.

In questo ambito, un efficace strumento utilizzabile dalle Pubbliche amministrazioni è rappresentato dai contratti di fornitura di servizi energetici integrati predisposti da Consip S.p.A. tramite apposite Convenzioni. Essi appartengono tipicamente alla categoria dei cosiddetti “contratti a risultato”, caratterizzati cioè da un impegno di risparmio energetico che l’Assuntore del servizio deve garantire alla Stazione Appaltante. Una delle principali criticità riferibile a tali contratti è rappresentata dalla corretta quantificazione dei fabbisogni energetici e dei consumi energetici reali delle strutture, rispetto a cui calcolare l’impegno di risparmio energetico proposto, e da impiegare come valore di riferimento per la valutazione a consuntivo dell’effettivo raggiungimento degli impegni prefissati.
Tali consumi sono quantificabili solo tramite l’esecuzione di un apposito ed accurato Assessment Energetico, svolto da un Ente Terzo – che può essere definito Energy Assessment Manager (EAM) – che fornisca alla PA dati affidabili e garantiti su fabbisogni energetici e consumi reali delle proprie strutture con lo scopo di ottenere una migliore conoscenza del proprio patrimonio edilizio, ma, soprattutto, di fornire un alto tasso di credibilità all’intera pianificazione economica dell’appalto, andando anche ad agevolare le operazioni di reperimento di risorse finanziarie – da parte dell’Appaltatore – per l’esecuzione dei previsti interventi di efficientamento.

Sulla base di queste premesse, è possibile proporre l’elaborazione di un innovativo modello contrattuale, basato su di una vera e propria assicurazione del risparmio a beneficio della Stazione Appaltante. È cioè possibile prefigurare la stipula di una polizza assicurativa da parte dall’azienda che fornisce il servizio, che possa garantire alla PA un congruo rimborso in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi di risparmio prefissati.

Quindi, a partire proprio dalla certificazione dei consumi energetici iniziali eseguita da un Energy Assessment Manager, sarebbe possibile sviluppare una nuova filiera di servizi connessi alla gestione energetica delle Pubbliche amministrazioni, dando slancio, competitività ed innovazione all’intero settore. Si ritiene dunque auspicabile un intervento degli organi competenti che provveda a definire chiaramente – tramite opportuna normativa – il ruolo, le responsabilità e le competenze richieste all’innovativa figura dell’EAM. L’impulso dato al settore potrà, inoltre, consentire un più agevole raggiungimento degli obiettivi europei, e dunque anche italiani, in ambito energetico-ambientale posti dal Pacchetto Clima-Energia 20-20-20. Fino ad oggi infatti, nonostante il corpus legislativo italiano in tema energia possa essere considerato un punto riferimento anche a livello comunitario, si è troppo spesso assistito ad una carenza di risultati dovuta essenzialmente alla scarsità di risorse economiche o all’assenza di meccanismi di penalità. La disponibilità di nuovi strumenti rappresenta dunque un presupposto essenziale per un più rapido ed efficace raggiungimento dei target posti dal legislatore, ed un forte incentivo all’innovazione del mercato di riferimento.

Alexandra Mogilatova
Direttore Generale EXITone S.p.A. – società del gruppo STI