Getta dalla finestra il Jack Russell del figlio: “E' solo un cane”

Non è chiaro cosa sia successo in quell'appartamento del quartiere romano di Tor Carbone. Quello che è certo è che un uomo di 44 anni ha afferrato il cane di suo figlio, una femmina di razza Jack Russell, e lo ha gettato dal settimo piano dell'edificio dove vive con la sua famiglia, uccidendolo sul colpo. Al momento non è stato specificato quale sia stata la causa che ha portato l'uomo a un tale raptus di follia: giunti sul posto, gli agenti della Polizia si sono trovati di fronte a un scena straziante, con un ragazzo poco più che adolescente in lacrime con il corpicino della sua cagnolina stretto al petto, ormai privo di vita. Il padre, nel frattemo, continuava a inveire contro i poliziotti e ad agitarsi colpendo ripetutamente la volante, gridando a più riprese “Tutte 'ste pagliacciate… è solo un cane!”.

La confusione generata dal gesto folle del 44enne, unita all'arrivo delle Forze dell'ordine, ha richiamato un gran numero di persone sotto il condominio teatro dell'assurdità. L'uomo ha reagito all'intervento dei poliziotti, scagliandosi con calci e pugni sugli agenti che cercavano di fermarlo e riportarlo alla ragione, arrivando anche a utilizzare uno spray al peperoncino per calmarne la furia. Successivamente, è stato trasportato nel commissariato Esposizione, dove ha cercato di compiere atti autolesionisti senza tuttavia dar conto del suo gesto, le ragioni del quale restano tuttora ignote, oltre che incomprensibili. L'ipotesi è che il padre abbia perso la ragione dopo aver discusso con il figlio adolescente.

Vero è che, al netto delle cause che magari emergeranno nei prossimi giorni, strappare un cane dal suo padrone (in questo caso il proprio figlio) per poi gettarlo impietosamente da un'altezza vertiginosa, in perfetta coscienza di provocarne la morte certa, è qualcosa per cui qualsiasi tipo di giustificazione risulterebbe comunque molto fragile. A questo, va unita la folle reazione avuta dall'uomo all'arrivo delle Forze dell'ordine che, per calmarlo, hanno dovuto far ricorso a metodi come lo spray. Un episodio spiacevole che, in attesa di essere meglio definito dagli inquirenti, manterrà comunque il suo alone di assurdità.