Il discorso di Angela Merkel: “La storia ci insegni che l'Europa va difesa”

Ivalori su cui si fonda l'Unione europea sono tutt'altro che scontati e devono essere difesi”. L'Europa e la sua intangibilità sono stati al centro del discorso della cancelliera tedesca, Angela Merkel, nel corso della cerimonia di commemorazione per i trent'anni della caduta del Muro di Berlino. “Ricordo le persone che furono uccise perché cercavano la libertà e i 75.000 esseri umani incarcercati per 'fuga dalla Repubblica'” ha ricordato Merkel, che ha omaggiato i Paesi del cosidetto gruppo di Visegrad – Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia – per il loro contributo alla riunificazione tedesca.

35 anni nella Germania Est

“Troppe furono le vittime della Sed” ha detto la cancelliera, ricordando l'oppressione perpetrata dal partito comunista della Repubblica democratica tedesca, affiancandola al regime nazionalsocialista di Hitler: oggi, infatti, ricorrono 81 anni dalla Notte dei cristalli, il pogrom compiuto dai nazionalististi nel 1938 contro gli ebrei. Nel discorso di Merkel, il Muro di Berlino assurge a paradigma dei tanti muri della Storia: “Il Muro di Berlino è storia” ha detto, sottolineando il monito verso qualsiasi forma di dittatura che cerca di soffocare i bisogni fondamentali delle singole persone. Pochi giorni fa, in un'intervista a Sueddeutsche Zeitung, Merkel ha rilevato “le profonde differenze tuttora esistenti fra Est e Ovest della Germania”. Al quotidiano lei stessa ha ricordato le difficoltà di relazionarsi con la Germania Ovest, menzionando i suoi “timori” nello stare da sole a Costanza, dove s'era recata per motivi di studio: “Mi sono chiesta davvero se fosse sicuro per una donna dormire da sola in un hotel dell'Ovest. Semplicemente non avevo l'esperienza della libertà“.