19 AGOSTO 1954, L’ITALIA RICORDA IL “SERVO DI DIO” DE GASPERI, PADRE DELLA UE

“Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione”. E’ quanto soleva dire Alcide de Gasperi, protagonista della ricostruzione politica ed economica dell’Italia dopo la seconda guerra mondiale e leader dei governi di centro formatisi a partire dal 1947. Nato il 3 aprile 1881 a Pieve Tesino (Trento), allora parte dell’Impero austro-ungarico, nella sua lunga carriera politica è stato membro della Camera dei Deputati Austriaca per il collegio uninominale della Val di Fiemme nella Contea del Tirolo, poi esponente del Partito Popolare Italiano e fondatore della Democrazia Cristiana con il suo scritto “Le idee ricostruttive della Democrazia Cristiana”; inoltre, è stato l’ultimo presidente del Consiglio dei ministri del Regno d’Italia e il primo della Repubblica Italiana.

Deciso avversario del fascismo, De Gasperi venne imprigionato nel 1926 per la sua attività politica. Opposizione al Duce che divenne irrevocabile dopo l’omicidio Matteotti. Durante la seconda guerra mondiale, De Gasperi contribuì alla fondazione del partito della Democrazia Cristiana, che ereditava le idee e l’esperienza del Partito Popolare di don Luigi Sturzo. Suo il documento programmatico della Dc scritto nel 1943, che alla fine della guerra mostra agli italiani la linea da seguire in campo politico: l’occidente anticomunista.

In qualità di presidente del consiglio, carica che manterrà fino al luglio del 1953, De Gasperi favorì e guidò una serie di coalizioni di governo, composte dal suo partito e da altre forze moderate del centro. In politica estera, ontribuì all’uscita dell’Italia dall’isolamento internazionale dopo la catastrofe della seconda guerra mondiale favorendo l’adesione al Patto Atlantico (Nato) e facendo partecipare l’Italia alle prime consultazioni che condurranno poi all’unificazione economica dell’Europa.

Opera principale della politica degasperiana fu proprio la politica estera e la creazione dell’embrione della futura Unione Europea. Un’idea europeista che nasceva come grande opportunità per l’Italia per superare le proprie difficoltà. Per tali motivi De Gasperi oggi è considerato, insieme al francese Robert Schuman, al tedesco Konrad Adenauer e all’italiano Altiero Spinelli, uno dei padri fondatori dell’Unione europea. Lo statista trentino morì a Sella di Valsugana il 19 agosto 1954, appena un anno dopo l’abbandono della guida del governo. La Chiesa cattolica lo venera come servo di Dio ed è in corso la causa di beatificazione.