Covid-19, Catania: esce per comprare la droga, denunciato

A Palermo c'è chi mangia in un locale abusivo, mentre a Catania chi scambia due agenti per pusher chiedendogli della cocaina

Finita l’emergenza qualcuno scriverà un libro di raccolte delle più disparate denunce. Sì perchè durante questi giorni di emergenza sanitaria, la maggior parte dei cittadini rispettano le norme imposte dall’esecutivo mentre alcuni, mal sopportando le restrizioni, escono. Le motivazioni apposte sull’autocertificazione sono le più disparate. Ma certamente non riescono ad impietosire le forze dell’ordine. A Palermo e a Catania due casi che passeranno alle cronache.

Il caso di Palermo

Come tutti sanno a Palermo il problema è “thraffico“(dialetto ndr), ma ora che le strade sono vuote qualcuno esce per andare a mangiare in un locale. Ma non sono chiusi anche questi? Certo, ma il locale in questione è abusivo. Bevevano e mangiavano all’interno di un magazzino trasformato locale a Palermo, nel quartiere Brancaccio, ignorando le misure disposte dal governo per il contrasto al coronavirus. Si tratta di sei uomini, tra cui il titolare dell’attività che era anche sprovvisto delle autorizzazioni comunali e sanitarie per la produzione e la somministrazione di alimenti. All’interno del locale la polizia ha scoperto tre frigoriferi pieni di bevande, una cassetta con denaro e un quaderno con i prezzi dei prodotti. Il magazzino è stato sequestrato e per il titolare sono scattate le multe. Multe anche per tutti i presenti vista la violazione delle norme per il contenimento dell’emergenza epidemiologica.

A Catania

Fuori casa per servizi domiciliari, che si fa? Si va dallo spacciatore. Un infermiere professionale di una società privata che si occupa di assistenza a pazienti domiciliari allettati per conto dell’Asp di Catania è stato sorpreso da agenti del commissariato Librino mentre, in auto, stava per assumere una dose di cocaina. Alla polizia ha spiegato che si era recato nel popoloso quartiere per acquistare la droga. L’uomo è stato denunciato e gli agenti gli hanno ritirato la patente di guida e comminato una sanzione amministrativa. Durante controlli nello stesso rione poliziotti in borghese sono stati scambiati per pusher e alcuni assuntori gli hanno chiesto se avessero “20 euro di crack” o “10 euro di naso”(cocaina). Agli agenti hanno poi mostrato l’autocertificazione in cui attestavano di essere usciti di casa per comprare droga.