La morte sugli sci, Charlie Hebdo deride la tragedia di Rigopiano

Il giornale satirico francese Charlie Hebdo, noto per essere stato l’obiettivo (due anni fa) di un attacco terroristico che costò la vita a 12 giornalisti, torna a far parlare di sé. Dopo l'”ironica” vignetta realizzata a seguito del terremoto, dove si paragonavano le vittime del sisma di Amatrice a un piatto di lasagne, affiancata dalla scritta “Sisma all’italiana”, la redazione ha sfornato un’altra vignetta.

La redazione ironizza sulla tragedia della valanga che ha colpito l’Hotel di Rigopiano, dove sono ancora in corso le delicatissime operazione di soccorso dei superstiti. Nel disegno, consultabile sulla pagina Facebook del giornale, si vede la morte in sci con due falci al posto delle racchette. Il tutto accompagnato dalla scritta “Italia: la neve è arrivata. Non ce ne sarà per tutti”.

La vignetta, che reca la firma di Juin, sta scatenando numerose reazioni sui social e sul web. E da quanto si apprende dai commenti, pare che in tanti abbiano dimenticato l’hashtag #jesuischarlie, di cui si erano fregiati subito dopo l’attacco terroristico del 2015. Se le due vignette sul terremoto del 24 agosto valsero al settimanale parigino la denuncia del sindaco di Amatrice, (all’epoca intervenì anche l’ambasciatore francese a Roma per specificare che “il disegno di Charlie Hebdo non rappresenta in nulla la posizione della Francia”).

“È una vignetta agghiacciante, priva di senso, priva di ironia, priva di stimoli alla riflessione, scopo della satira – commenta Laura Garavini, dell’Ufficio di Presidenza del Gruppo Pd alla Camera -. Farebbero bene a ritirarla e ad avere rispetto per i nostri lutti e le nostre difficoltà”.

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La vignetta pubblicata sulla pagina Fb del giornale Charlie Hebdo

In queste ore il popolo del web si è anche scagliato contro il presidente della Lega. Matteo Salvini, infatti, ha pubblicato una foto dove si ritrae in un primo piano con la giacca a vento e la neve sullo sfondo. Quei monti sono gli stessi del dramma di Rigopiano. Matteo Salvini è andato sul posto, poi è intervenuto in collegamento telefonico ad alcune trasmissioni del canale televisivo La7. Tra una diretta e l’altra, interventi con Radio Padania da Montesilvano, Penne, Atri e Isola del Gran Sasso. E mentre si estraggono i corpi dall’hotel di Rigopiano, il leader del carroccio prosegue con dichiarazioni contro il Pd che ha affidato l’emergenza terremoto ad “un ex governatore fallito”. Da Facebook a Twitter sono tanti gli insulti rivolti a Salvini, dal più classico “sciacallo“, fino a vere e proprie invettive politiche.