Nba, altro stop di Cleveland ma James ne fa 26 e supera O’Neal: è il settimo marcatore di sempre

Cleveland cade, per la terza volta consecutiva. Certo, incontrare Chicago (notoriamente bestia nera dei Cavs, con 4 vittorie su 4 in regular season) proprio in questo momento non è stato certamente un colpo di fortuna. Ma, se da un lato il tabellone dello United Center segna lo stop numero 3 per i campioni in carica, con un 99-93 che rimette in seria discussione la leadership orientale della compagine dell’Ohio, c’è la notizia di un LeBron James versione superstar che, infilando 26 dei 93 punti di Cleveland, stacca Shaquille O’Neal e diventa il settimo miglior marcatore di sempre in Nba. Il fuoriclasse di Akron ha toccato infatti quota 28599 punti totali, lasciandosi alle spalle un’altra (breve) gloria dei Cavs come Shaq e aggiungendo un ulteriore tassello di gloria alla sua straordinaria carriera. Certo, il record di Kareem Abdul-Jabbar (qualcosa come 38387 punti) è ancora lontano ma, per uno come lui, potrebbe non essere così impossibile.

Non basta James

Un risultato, il suo, che però non è bastato ai campioni per mettere la parola fine a una striscia negativa che, mai come ora, può ridimensionarne le ambizioni. Il mese di marzo, d’altronde, parla chiaro: ben 10 sconfitte incassate dai Cavaliers, a fronte di sole 6 vittorie. La partita con Chicago ha confermato il preoccupante stato di forma di James e compagni, sopraffatti dall’accoppiata Butler-Mirotic (28 punti con 6 triple annesse) e capaci di buttare via un match che, nella prima frazione, sembrava potersi indirizzare verso i Cavs, anche grazie a una buona vena offensiva di Irving. La differenza i Bulls la fanno a inizio ripresa, quando accelerano improvvisamente e scavano un solco di 6 punti (78-71) in chiusura della terza frazione. Cleveland a casa e Chicago che, in modo piuttosto inatteso, vede le sue carte playoff abbassarsi improvvisamente di quotazione.

La notte Nba

Nelle restanti gare della notte Nba, continuano a stupire i Los Angeles Clippers, capaci di superare a domicilio Phoenix (118-124) e di guadagnarsi il quinto posto della Western Conference a una sola lunghezza da Utah. Per gli uomini di coach Rivers si tratta della seconda vittoria consecutiva, la terza nelle ultime 4 partite: a trascinare la sponda Clippers della Città degli angeli ci ha pensato l’accoppiata Griffin-Paul (rispettivamente 31 e 27 punti) che, praticamente in solitaria, tengono a distanza nel finale gli insistenti padroni di casa. Successo di misura (90-89), invece, per Detroit che, sul parquet del Palace of Auburn Hills, ha ricevuto i Nets, ultimi della classe sulla sponda orientale. Doppia doppia per Marcus Morris che mette a referto 28 decisivi punti e 13 rimbalzi. Per regolare Brooklyn, però, sono serviti i 5 punti consecutivi di Smith, nel finale.

Minnesota, dal canto suo, ha interrotto la striscia di 6 sconfitte consecutive affondando in casa i Lakers, travolti dal trio Wiggins-Rubio-Towns con un 119-104 finale. Buon successo anche per Portland che rimanda in Texas i Rockets, terzi nella Western Conference, con un secco 117-107. Un + 10 che non ammette repliche: Damian Lillard si mette l’abito delle grandi occasioni e infila 31 punti conditi da 11 assist, con i Blazers capaci di chiudere la prima fase di gara già avanti di 12. Nel secondo tempo Houston si rifà sotto ma il break finale di 12-2 firmato dal trio Lillard-Nurkic-Crabbe spegne le speranze texane e rilancia la corsa playoff dei ragazzi di Terry Stotts.