CIPRO DEL NORD, UNA FESTA DELLA LIBERTA’ SENZA ARMI

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Il ‘Comitato centrale per le celebrazioni nazionali’ nell’autoproclamata Repubblica di Cipro del Nord ha deciso che i festeggiamenti odierni per la ricorrenza dell’invasione turca del 20 luglio del 1974 quest’anno non prevedono la presenza di carri armati nella parata militare. Lo riferisce l’agenzia cipriota “Cna” secondo cui anche i velivoli F-16 non dovrebbero più essere impiegati nella parata dei fatti del ’74 celebrati come “un’operazione di pace” dalle autorità di Cipro nord. La decisione sarebbe stata presa direttamente dal leader turco-cipriota Mustafa Akinci.

Cipro del Nord (ufficialmente Repubblica Turca di Cipro del Nord) è una repubblica auto-proclamata e non riconosciuta dalla comunità internazionale che si estende nella zona settentrionale dell’isola di Cipro dal 1983, nelle zone controllate dall’esercito turco dopo l’invasione turca di Cipro del 1974. L’invasione, che iniziò il 20 luglio, fu la risposta della Turchia al colpo di Stato militare cipriota che depose l’allora presidente cipriota, l’arcivescovo greco-ortodosso Makarios, alterando gli equilibri faticosamente raggiunti con il Trattato di Zurigo e Londra del 1960 tra l’ex potenza coloniale, il Regno Unito, e la Grecia e la Turchia, cui facevano riferimento linguistico, culturale e politico le due comunità isolane (percentualmente la comunità greco-cipriota costituiva all’incirca il 78% dell’intera popolazione e quella turca il 22%).

In quel Trattato si legittimava l’intervento militare di ciascun garante in caso di sensibile alterazione dello status politico dell’isola mediterranea. Fine ultimo del golpe ellenico era la realizzazione del ricongiungimento del territorio cipriota con la madre patria greca (“enosis”). L’intervento turco – giudicato dalla Grecia e dai suoi sostenitori un’invasione – fu invece chiamato dalla Turchia Operazione di pace a Cipro, anche se il nome in codice dato dalle forze armate turche fu “Operazione Atilla”.