MERS: E’ DECEDUTA LA SETTIMA PERSONA CONTAGIATA DALLA SINDROME

In Corea del Sud è deceduta la settima persona contagiata dalla sindrome respiratoria del Medio Oriente (Mers). La Mers ha ormai colpito 96 persone. Il Paese intanto corre ai ripari: 1.800 scuole materne e elementari rimangono chiuse, mentre sono 2.500 i pazienti in quarantena. Secondo il ministero della Sanità sudcoreano, l’ultima vittima è una donna di 68 anni, entrata in contatto con un paziente all’ospedale di Seul tra il 27 e il 28 maggio. La Mers ha infatti un periodo di incubazione variabile tra i due giorni e le due settimane, e un tasso di mortalità del 30-40%, ben superiore a quello della Sars.

Il virus – che in Paesi come l’Arabia Saudita conta oltre 1.000 contagi dalla scoperta della malattia 3 anni fa – mette a dura prova non solo le strutture sanitarie, ma anche le farmacie, che non riescono a soddisfare la richiesta di mascherine da parte della popolazione. “La notizia del contagio della Mers è stata improvvisa”, spiega Lee Jong-Min, che lavora in una farmacia di Seul. “I produttori locali, ma anche i fornitori internazionali di maschere di protezione non hanno prodotti a sufficienza. Siamo in grado di vendere al massimo 600 maschere al giorno a fronte di una richiesta di circa 1.000”.

Intanto Hong Kong ha emesso un’allerta “rossa”, sconsigliando i viaggi non essenziali in Corea del Sud. La risposta sudcoreana all’epidemia ha rispettato le linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità, ha detto a Reuters a Manila Alison Clements-Hunt, portavoce dell’ufficio del direttore generale dell’Oms. I nuovi casi sudcoreani portano a 1.244 il numero globale di persone infettate dalla Mers, secondo i dati dell’Oms, con almeno 446 morti.