Padre Pio, quel frate burbero che amava attraverso la preghiera ed il silenzio

Da bambino la figura di padre Pio non mi stava simpatica, perché lo vedevo e me lo presentavano come “un fenomeno da baraccone”, “rude e duro”, “un frate austero con la barba”. Con il passare degli anni, scoprendo i suoi scritti mistici e nell’esperienza pastorale, il “santo con le stigmate” mi è stato di grandissimo aiuto, risolvendomi tante situazioni difficili umane e spirituali.

Per me adesso Padre Pio è il mio angelo custode, il mio “segretario”, colui che mi ha fatto conoscere le persone più belle, come ad esempio papa Francesco e tante altre stupende persone. Padre Pio, in vita, si autodefiniva così: “Sono solo un povero frate che prega”. Dalle testimonianze di chi lo ha conosciuto direttamente, come il mio amico Adolfo Affatato, era un frate che amava profondamente il silenzio, quasi un “monaco certosino” nel rispettarlo. Nella Santa Messa s’immergeva in Dio, s’immedesimava nel mistero grande che stava vivendo, traduceva con il suo cuore e il suo corpo la “transustanziazione”, parola difficile da dire, ma molto più difficile da comprendere, anzi siamo tutti ignoranti e analfabeti davanti al mistero dell’Eucarestia. Dai suoi scritti, ecco alcuni brani sul silenzio:

Il silenzio e la speranza sono la forza dell’anima.
• Umiliati amorosamente davanti a Dio e agli uomini, perché Iddio parla a chi tiene le
orecchie basse. Sii amante del silenzio, perché il molto parlare non è mai senza colpa.
Tieniti in ritiro per quanto ti sarà possibile, perché nel ritiro il Signore parla liberamente
all’anima e l’anima è più in grado di ascoltare la sua voce. Diminuisci le tue visite e
sopportale cristianamente quando ti vengono fatte.
• Se puoi parlare al Signore nell’orazione, parlagli, lodalo; se non puoi parlare per essere
rozza, non ti dispiacere, nelle vie del Signore, fermati in camera a guisa dei cortigiani e fagli riverenza. Egli che vedrà, gradirà la tua presenza, favorirà il tuo silenzio, ed in un’altra volta rimarrai consolata quando egli ti prenderà per mano.
Non siate talmente dediti all’attività di Marta da dimenticare il silenzio o l’abbandono di Maria. La Vergine, che sì bene concilia l’uno e l’altro ufficio, vi sia di dolce modello e d’ispirazione.
Vi sono gioie tanto sublimi e dolori così profondi, che la parola mal saprebbe esprimere. Il silenzio è l’ultimo espediente dell’animo, nella ineffabile felicità come nelle supreme pressure.

Padre Pio, cireneo silenzioso degli uomini del suo tempo e di oggi, aiutaci a fare silenzio, tante parole sono occasione di peccato, troppo rumore ci distrae dalla bellezza del silenzio in Dio. Padre io, anche per noi il silenzio diventi la nostra forza e la nostra speranza.