Nigeria. Genitori vendono o “regalano” le figlie a Boko Haram

Genitori nigeriani vendono o persino “regalano” le loro figlie ai miliziani di Boko Haram affinché vengano utilizzate come kamikaze. La notizia choc arriva dalle autorità nigeriane, che dal 2002 sono alle prese con il sanguinario gruppo terrorista.

Figlie vendute o “regalate”

Le famiglie che decidono di privarsi delle figlie, condannandole a morte certa, lo fanno in cambio di soldi, per evitare ritorsioni oppure per condivisione ideale con la battaglia intrapresa dagli estremisti islamici.

A denunciarlo è Sani Usaman, portavoce dell’esercito nigeriano. “È stato scoperto – spiega in un comunicato – che la maggior parte di queste sfortunate minori sono state ‘donate’ alla setta terroristica dai loro genitori e tutori, come parte del loro contributo alla realizzazione delle codarde azioni di Boko Haram contro la società nigeriana e contro l’umanità”.

Miseria nel nord-est della Nigeria

Il traffico delle bambine è concentrato soprattutto nel nord-est del paese, poiché più forte è la presenza di Boko Haram e poiché – rileva l’esercito – le miserabili condizioni di vita della popolazione rendono più facile la tratta di bambini.

I militari spiegano che le giovani vengono sottoposte dai terroristi a un periodo di indottrinamento e di addestramento militare, dopo di che sono costrette a compiere attentati, il più delle volte facendosi saltare in aria.

Aumento degli attentati suicidi

Soprattutto nello Stato del Borno, nel nord-est della Nigeria, si registra un aumento di attentati suicidi compiuti da adolescenti e poi rivendicati da Boko Haram. L’ultimo in ordine di tempo risale a venerdì scorso, quando le forze di sicurezza sono riuscite a sventare un attacco nella capitale Maiduguri. Gli aspiranti kamikaze erano tre giovani, di cui due ragazze. Negli primi sette mesi del 2017 sono state più di centoquarantacinque le ragazze morte in nome della jihad.

La lotta contro il terrorismo

Il governo della Nigeria ha messo a disposizione una ricompensa di cinquecentomila naira (circa mille euro) per chiunque fornisca informazioni utili per sventare attentati. “I nigeriani hanno la responsabilità e l’obbligo di formare i loro figli, proteggerli perché abbiano un futuro migliore, invece di condannarli a morte negli attentati suicidi”, ha detto il portavoce dell’esercito.